San Siro, Mascheroni propone il progetto Diamante: i dettagli

Jacopo Mascheroni della JM Architecture oggi propone il suo progetto Diamante per ristrutturare San Siro. Inter e Milan vogliono uno stadio nuovo, però.

nuovo san siro
Nuovo San Siro (foto JM Architecture di Jacopo Mascheroni)

Nei piani di Inter e Milan c’è la demolizione del Giuseppe Meazza per realizzare un nuovo stadio in zona San Siro. Ma non mancano le critiche all’idea di abbattere un simbolo storico del calcio e della città di Milano.

Più di qualcuno ha proposto di mantenere l’impianto riconvertendolo ad altre funzioni. Lì potrebbero giocare le squadre giovanili e femminili, inoltre il Giuseppe Meazza può diventare sede di attività commerciali e non solo. Le proposte non mancano, però i club sembrano poco propensi a tornare indietro rispetto ai propri piani iniziali.

C’è pure chi non molla e auspica ancora che Inter e Milan rimangano a giocare nell’attuale stadio di San Siro. A tal proposito l’architetto Jacopo Mascheroni al Corriere della Sera ha espresso la propria posizione: «L’impianto già oggi ha il dna perfetto per essere uno dei migliori stadi al mondo. Un nuovo San siro si può fare».

Ha proposto un suo progetto di ristrutturazione denominato Diamante spiegando che «servirebbero 200-250 milioni di euro e tre anni di lavori. Il fatto che il Meazza sia costruito con anelli indipendenti tra loro aiuta: basterebbe chiudere qualche settore alla volta per procedere in tutta sicurezza, riducendo la capienza a 45mila posti. La prefabbricazione delle componenti del progetto permetterà di ridurre i tempi».

Il risultato del progetto di Mascheroni sarebbe un’arena da circa 62mila posti, più bassa dell’attuale, con le storiche linee sinuose delle rampe rivestite, risagomate e accentuate dalla scomparsa di terzo anello, torri e tralicci. Il primo passo è la costruzione dell’«anello zero»: 3mila posti premium (in totale il progetto ne conta 9.500) a bordo campo, ottenuti abbassando di due metri il terreno di gioco.

Con la nuova copertura verrebbe contenuto l’inquinamento acustico. I servizi che oggi mancano sarebbero ricavati nei vuoti presenti nei due anelli superstiti, attraverso nuovi solai prefabbricati dove inserire gli spazi di hospitality, food&beverage, i bagni.

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