Giro di boa in Serie A, il girone di andata si è concluso: questa sera il Milan affronterà la Fiorentina, stavolta a San Siro. Un girone fa, esattamente il 23 agosto 2015, inizia l’avventura rossonera di Sinisa Mihajlovic. Esordio ufficiale in campionato (la prima ufficiale era stata in Coppa Italia contro il Perugia) per il serbo che stupiva tutti, schierando dal primo minuto due giovanissimi al centro della difesa: Rodrigo Ely (21 anni) e Alessio Romagnoli (20 anni). Esperimento bocciato subito, con la gara subito in salita a causa dell’espulsione dell’ex Avellino. Milan sconfitto all’esordio per 2-0 al Franchi, in 10 per oltre un’ora e squadra già sotto la lente d’ingrandimento.
I milioni spesi nel mercato estivo, da Carlos Bacca ad Andrea Bertolacci, passando per Romagnoli, pesavano tanto. La società si era esposta parecchio puntando in maniera chiara e decisa al terzo posto valido per la qualificazione ai play-off di Champions League.
Un girone dopo, alcuni obiettivi sono stati ridimensionati: il Milan è cambiato, è cresciuto, ma non è ancora maturato. Discontinuità e scarsi risultati sono andati a braccetto nella prima parte di stagione, chiusa con 29 punti sui 57 disponibili: 8 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. Numeri negativi ma che, per assurdo, sono migliori delle ultime due stagioni. Il che la dice lunga sullo stato di squadra e società negli ultimi anni.
Mihajlovic era partito con idee chiare: 4-3-1-2 con il trequartista e due punte. Possesso palla, corsa e profondità le idee tattiche. Di modulo ne ha cambiati parecchi, passando al 4-3-3 e poi al 4-4-2. Ultimamente, seppur in maniera parecchio celata, ha anche provato un più ragionato 4-2-3-1. Ieri alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, Mihajlovic in conferenza stampa aveva rivelato: “Rispetto alla gara d’andata quando eravamo un cantiere aperto, la squadra è totalmente diversa ed è migliorata sotto tutti i punti di vista. Domani ce la giocheremo alla pari”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it