Nessun dubbio in casa Milan: Conceicao saluterà i rossoneri. Già decisa la data dell’esonero, tutti i dettagli

Il largo successo contro l’Udinese ha regalato ai tifosi del Milan finalmente un week-end positivo dopo settimane difficili e ricche di delusioni. Tre punti che però non smuovono la classifica: i rossoneri restano al nono posto, e hanno poco altro da dire a questa stagione di Serie A. L’unico vero obiettivo rimasto è la Coppa Italia: vincere il trofeo permetterebbe ai rossoneri di raggiungere l’Europa League direttamente, ma di certo non sposterebbe di un millimetro il giudizio su una stagione disastrosa.
Per vincerla però serve superare l’Inter al ritorno in semifinale: si riparte dall’1-1, appuntamento al 23 aprile per la sentenza definitiva. Sergio Conceicao, arrivato negli ultimi giorni del 2024, ha deluso le attese: dal suo lavoro ci si aspettava molto di più, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione di gioco, ma in realtà il Milan è addirittura peggiorato nella proposta. La vittoria della Supercoppa ed, eventualmente, della Coppa Italia non dovrebbero (a meno di clamorosi colpi di scena) cambiare il suo destino: l’addio è praticamente scritto.
Esonero Conceicao, deciso il giorno dell’addio
Il Milan ha già deciso che, a fine stagione, Conceicao saluterà: a gennaio ha accettato un contratto di soli sei mesi (ad un milione) con opzione di rinnovo in caso di raggiungimento del quarto posto in classifica. Con lui però qualcosa è andato storto, e non solo a livello di risultati: è evidente che non è scattata la scintilla con il gruppo o con una buona parte dello stesso. Inoltre, i rossoneri hanno deciso di ripartire con un nuovo progetto tecnico e per questo vogliono ricominciare da zero.

L’esonero di Conceicao potrebbe arrivare nei giorni successivi di Milan-Monza, l’ultima partita del campionato di Serie A. L’eventuale finale di Coppa Italia si giocherà, invece, il 14 maggio. L’allenatore portoghese è destinato a lasciare dopo soli sei mesi: saluterà sicuramente con una Supercoppa Italiana in più nella propria bacheca ma con la consapevolezza di non essere riuscito a trasmettere nulla al gruppo, sia dal punto di vista mentale che tecnico-tattico.
Prima del suo arrivo, il Milan aveva più di un piede agli ottavi di finale di Champions League; invece, il disastro contro Dinamo Zagabria e Feyenoord ha addirittura portato i rossoneri all’eliminazione. Oltre al mancato raggiungimento del quarto posto in classifica, è questo uno dei peggiori aspetti della sua gestione, al quale si aggiungono i problemi di solidità difensiva e proposta di gioco.