Fonseca e il Milan, la verità tre mesi dopo: “Mi dispiace”

Fonseca è tornato a parlare della sua esperienza al Milan dopo tre mesi: la rivelazione del tecnico portoghese 

Fonseca in panchina
La rivelazione di Fonseca (LaPresse) – MilanLive.it

A pochi giorni dalla fine del 2024, il Milan, dopo il pareggio per uno a uno contro la Roma a San Siro, decise di esonerare Paulo Fonseca. Lo fece nel peggior modo possibile: le veline ancor prima della partita, la totale assenza mediatica della società e l’allenatore portoghese che annunciò il suo esonero da solo all’uscita dallo stadio. Una bruttissima immagine di un club che, negli ultimi due anni, di errori comunicativi ne ha commessi abbastanza. Al suo posto è arrivato Conceicao, che ha addirittura peggiorato la situazione in classifica.

Fonseca stava provando a costruire una struttura di gioco che avrebbe portato il Milan a crescere nel tempo, soprattutto con alcuni accorgimenti della rosa fra entrate e uscite. Invece, ragionando molto di pancia e poco di testa, si è scelto di cambiare la guida tecnica che, come detto, non ha dato risultati (se non, ad oggi, la vittoria molto episodica della Supercoppa). Tre mesi dopo l’addio al Milan, Fonseca è tornato a parlare dell’esperienza in rossonero e ha confessato il suo dispiacere.

Fonseca e il Milan: “In Italia non si dà tempo”

In una lunga intervista rilasciata a The Guardian, Fonseca, che ha subito trovato un’altra panchina al Lione, ha parlato della sua lunghissima squalifica per nove mesi in seguito ad una reazione molto forte nei confronti di un arbitro. Reazione spropositata ma non così violenta da costargli così caro. I legali del Lione, come annunciato dal tecnico, stanno lavorando per poter cambiare le cose e sembrano esserci buone possibilità.

Fonseca con la mano in testa
La rivelazione di Fonseca (ANSA) – MilanLive.it

Tornando al Milan, alla domanda sulla sua esperienza durata poco più di sei mesi in rossonero, ha detto: “Negli ultimi 10 anni il Milan ha vinto solo uno scudetto, è un momento difficile per loro. È stato un piacere lavorare lì e mi dispiace non aver avuto il tempo necessario. In Italia c’è una mentalità completamente diversa da quella in Inghilterra, dove si dà tempo all’allenatore“.

Difficile dargli torto: Fonseca, che ha ereditato una squadra costruita per un allenatore con idee completamente diverse, avrebbe avuto bisogno di più tempo e, come detto, dell’acquisto di giocatori più in linea con il suo credo. Non è un caso che gli unici a rendere sotto la sua guida siano stati Reijnders e Pulisic, due giocatori in grado di abbinare le importanti qualità tecniche alle capacità di lettura tattica. Inoltre, con Fonseca il Milan aveva vinto il derby dopo sei sconfitte di fila e soprattutto si è regalato l’indimenticabile notte di Madrid. Un’occasione persa.

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