Squalifica Sinner, rivelazione da brividi: non è finita qui

In merito alla vicenda Clostebol di Sinner, è arrivata una importante rivelazione da parte del suo ex preparatore: cosa è successo

Sinner durante una partita
Rivelazione su Sinner (ANSA) – MilanLive.it

Ci vediamo a Roma” ha promesso Jannik Sinner. Ad un mese dalla scadenza della squalifica per il caso Clostebol, l’altoatesino è tornato a parlare in una lunga ed interessante intervista rilasciata a Sky Sport. Durante questa conversazione, il tennista italiano ha raccontato come ha vissuto questi mesi e soprattutto la decisione di patteggiare con la WADA: Sinner ha dovuto farlo per evitare squalifiche più lunghe (c’era chi parlava addirittura di uno o due anni) ma in cuor suo avrebbe preferito non farlo perché sa di essere innocente.

Ma patteggiare è stato anche un modo rapido per mettere finalmente la parola fine a questa assurda vicenda che andava avanti ormai da un anno. In questo modo la questione è archiviata: tre mesi di stop non hanno in alcun modo influito sul suo status (e infatti ha conservato il posto da numero uno al mondo) e sono il tempo giusto per permettergli di partecipare agli Internazionali d’Italia in programma fra poco più di un mese.

Sinner e il caso Clostebol, la rivelazione dell’ex preparatore

Del caso Clostebol però nonostante tutto si continua a parlare. C’è una buona parte del mondo del tennis che non ha digerito la squalifica così breve e chiedeva qualcosa in più. Il caso però è tornato in auge in queste ore dopo l’intervista di Umberto Ferrara, l’ex preparatore atletico di Sinner, alla Gazzetta dello Sport. Ha ricostruito la vicenda e quel momento in cui c’è stato il contatto involontario fra Jannik e il Clostebol, sostanza vietata.

Sinner si asciuga il sudore
Rivelazione su Sinner (ANSA) – MilanLive.it

In apertura, Ferrara spiega perché aveva con sé quel medicinale: “Il Trofodermin lo utilizzo da anni in quanto prescritto dal medico specialista come farmaco di supporto per una patologia cronica. Ero perfettamente consapevole del divieto e l’ho sempre custodito con massima cautela nel mio beauty personale. L’ho portato negli Stati Uniti perché mi sarebbe potuto servire per la patologia e per averlo a disposizione”.

Sinner è entrato in contatto con la sostanza tramite Giacomo Naldi, il fisioterapista: “Non ho consegnato nulla a Naldi, gliene ho suggerito l’utilizzo siccome aveva un taglio a un dito che non cicatrizzava e rendeva complicato il suo lavoro. Fui molto chiaro nel comunicargli la natura del prodotto e la necessità che per nessuna ragione dovesse entrare in contatto con Jannik. Infatti, ne ho consentito l’uso solo all’interno del mio bagno personale. Naldi non ha negato di essere stato informato, ma ha detto di non ricordare. Prima della comunicazione della positività non avevo il sospetto che Naldi avesse trattato Sinner senza guanti, proprio per gli avvertimenti che gli avevo fornito e per le sue competenze“.

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