Il Milan sfoltisce la colonia inglese: se ne vanno in tre

Dura solo una stagione la ‘british invasion’ in salsa rossonera: tre tesserati del Milan nati in Gran Bretagna sono destinati a fare le valigie

E pensare che proprio tutto è cominciato da un inglese. La storia rossonera parte da lui, dal britannico Herbert Kilpin. Nato a Nottingham nel 1870 e residente in Italia da quando era poco più che ventenne, nel 1898 si stabilì definitivamente a Milano e un anno più tardi, assieme ad altri soci italiani, fondò il Milan Football and Cricket Club del quale fu il primo ad esserne allenatore, oltre che giocatore.

kyle walker durante la gara di coppa italia tra milan e roma
La colonia inglese rossonera è destinata a dissolversi (foto LaPresse) Milanlive.it

Da quel momento in avanti, la storia del Milan non è che abbia annoverato tra le proprie fila chissà quanti tesserati nativi d’oltremanica. Se ne contano circa una decina, tra cui diverse autentiche meteore degli anni Ottanta. Come Mark Hateley, Ray Wilkins oppure Luther Blissett senza dimenticare ‘lo squalo’ Joe Jordan che tuttavia era scozzese.

Sul finire della prima decade degli anni Duemila è stata poi la volta di una superstar planetaria come David Beckham, leggenda del Manchester United e pluridecorato con il Real Madrid. Arrivò a Milano sul tramonto della propria carriera in prestito dalla Major League Soccer, dove militava nell’organico dei Los Angeles Galaxy, prima di chiudere con il calcio giocato indossando la maglia del Paris Saint-Germain.

Quattro inglesi in rosa: ne rimarrà soltanto uno

Nell’era moderna, il primo inglese ad approdare in rossonero e tuttora in forza al Milan è stato Fikayo Tomori che, sebbene sia nato in Canada, è stato acquistato dal Chelsea nel gennaio 2021 e durante il campionato seguente si è rivelato fondamentale per la conquista dello scudetto.

Sempre dal Chelsea è poi arrivato Ruben Loftus-Cheek, all’inizio della scorsa stagione. Si sono poi aggiunti all’inizio e durante l’annata 2024-2025 Tammy Abraham, in prestito dalla Roma, e Kyle Walker proveniente dal Manchester City. Mai prima d’ora il Milan aveva annoverato contemporaneamente in squadra quattro giocatori di nazionalità inglese. Una ‘british invasion’ a tutti gli effetti.

disappunto di tammy abraham dopo aver sbagliato una rete
Abraham non rimarrà al Milan (foto LaPresse) Milanlive.it

Il loro rendimento, a onor del vero, non ha ripagato appieno le aspettative. Se è vero che Tomori abbia avuto un ottimo impatto al suo approdo in squadra, lo è altrettanto che sia poi finito in secondo o terzo piano nelle rotazioni difensive. Altrettanto si può dire di Loftus-Cheek che sta offrendo prestazioni di gran lunga inferiori rispetto a quanto fatto vedere durante il suo primo anno in Italia.

C’è inoltre poco da dire su Tammy Abraham, che non si sta rivelando prolifico sotto porta quanto sperato: ha brillato solo nella notte di Riyad, in cui ha consegnato la Supercoppa al Diavolo ai danni dell’Inter. Ecco perché fra tutti solo Kyle Walker è destinato a restare alla corte del club di via Aldo Rossi anche in futuro. Per l’attaccante non sarà esercitato il riscatto sul prestito, mentre per Tomori e Loftus-Cheek in estate verrà cercata una nuova sistemazione, verosimilmente in prestito.

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