Il tema stadio è tornato prepotentemente di attualità: arrivano dichiarazioni forti sui piani dei club milanesi su San Siro.

Milan e Inter vogliono costruire uno stadio di proprietà, fondamentale per ridurre il gap economico e sportivo dalle big d’Europa. Aumentare in maniera importante i ricavi è necessario per poter essere maggiormente competitivi. Non diciamo niente di nuovo.
E non è una novità che i club abbiano deciso di tornare a collaborare per realizzare un progetto comune in zona San Siro, tornando così ai piani elaborati nel 2019 e successivamente accantonati. Nel frattempo la società rossonera aveva mosso passi concreti sull’area San Francesco di San Donato Milanese, mentre quella nerazzurra si era limitata a opzionare e valutare un’area di Rozzano.
Idee messe da parte, dato che sono ripartiti i dialoghi e che recentemente è stata presentata l’offerta di acquisto per il Giuseppe Meazza e le aree limitrofe. L’obiettivo è arrivare a completare tutto l’iter entro luglio 2025. Ovviamente, non mancheranno gli ostacoli.
Stadio Milan-Inter a San Siro: le ultime news
Il Comune di Milano ha pubblicato un bando per raccogliere la manifestazioni di interesse riguardanti l’area di San Siro. Essa darà la possibilità di valutare anche proposte alternative rispetto a quelle di Milan e Inter. L’avviso pubblico resterà aperto fino al 30 aprile.

La Procura di Milano ha avviato un’indagine per verificare che la cessione dello stadio Giuseppe Meazza e della zona circostante non causi un danno economico alle casse del Comune di Milano. Non c’è nessuna ipotesi di reato e nessun indagato nel fascicolo che è stato aperto.
Da ricordare che l’Agenzia delle Entrate ha valutato la Scala del Calcio e le aree limitrofe circa 197 milioni di euro totali. Su questa cifra c’è chi ha esposto una pesante critica. Luigi Corbani, presidente del comitato Sì Meazza e vicesindaco nel periodo 1987-1990, si è espresso duramente in un’intervista concessa al quotidiano Il Giornale: “Una settimana fa è stata approvata una delibera con le linee guida per il bando sulla base di un documento di 300 pagine depositato da Milan e Inter che nessuno ha visto e svendendo le aree ad un prezzo di 417,79 euro al metro quadro. Cosa ci compriamo noi milanesi a quel prezzo?“.
Corbani ritiene che la valutazione complessiva fatta dall’Agenzia delle Entrate sia troppo bassa. Il solo stadio di San Siro è stato valutato 72 milioni di euro e lui non è d’accordo: “In pratica -spiega – lo regaliamo per sempre in cambio di 7 anni di affitto. Il Comune in 25 anni ha incassato circa 260 milioni, produce 10,5 milioni di affitto all’anno“.
Il presidente del Comitato Sì Meazza va contro il sindaco Giuseppe Sala: “Il Comune sta correndo per svendere Meazza e aree prima che scatti il vincolo sul secondo anello perchè i club vogliono uno stadio modello Usa, con 13.500 posti vip e parcheggio interrato. Ma è il modello Milano? E contestiamo lo sconto della demolizione del Meazza, da un totale di 197 milioni vorrebbero detrarre circa 80 milioni. Siamo fuori di zucca?“.
Lo sconto di 80 milioni a cui fa riferimento Corbani riguarda le opere di bonifica e demolizione dello stadio, previsto dalla cosiddetta “legge stadi”. Questa cifra sarebbe a carico del Comune di Milano, quindi l’ex vicesindaco pretende che si ragioni quantomeno su un prezzo più alto l’eventuale vendita, fermo restando che lui vorrebbe che non si abbattesse il Giuseppe Meazza.