Un silenzio assordante dopo il naufragio: un Diavolo senza anima cola a picco

Il Milan si è reso protagonista di una partita inguardabile, dove non si salva davvero nessuno, ma ormai sta diventando un’abitudine

Ibra, Moncada e Furlani a San Siro si guardano perplessi
Un silenzio assordante dopo il naufragio: un Diavolo senza anima cola a picco (LaPresse) – MilanLive.it

Il senso di malinconia e di sconforto sta abbracciando un po’ tutti i tifosi del Milan in questa fredda mattinata di gennaio. Ieri era la delusione e la rabbia a predominare dopo una prestazione davvero raccapricciante. Il Diavolo è riuscito a mandar tutto in fumo, quando il più sembrava fatto. Bastava battere i modesti avversari della Dinamo Zagabria per ottenere il pass per gli ottavi di finale di Champions League.

E’ invece, abbiamo assistito alla versione peggiore del Milan, quella che scende in campo in ciabatte e senza mordente. Una squadra alla quale sembra non interessare il risultato. Vincere, perdere o pareggiare appare davvero la stessa identica cosa. 

E’ vero che ieri la rosa era corta, con diverse defezioni. E’ vero che l’arbitro non è stato per nulla all’altezza, ma gli undici in campo sarebbero dovuti bastare per avere la meglio di un avversario come i croati. E invece è accaduto l’impensabile: prima lo scivolone di Matteo Gabbia, poi l’espulsione alquanto ingenua a questi livelli di Yunus Musah. Il Diavolo raggiunge il pareggio con il solito Christian Pulisic, ma come da copione il gol della vittoria lo realizza proprio Pjaca.

Milan, tifosi sempre più stanchi: così va tutto in fumo

Il Milan durante la partita contro la Dinamo Zagabria
Milan, tifosi sempre più stanchi: così va tutto in fumo (LaPresse) – MilanLive.it

Parlare dei singoli in questo momento ha davvero poco senso. Non si salva davvero nessuno. Anche l’americano non è stato certo autore di una prestazione brillante, ma il gol lo ha salvato. Il resto della squadra è bocciato come il suo allenatore, che non è riuscito a vincere una partita sulla carta facile.

Ma forse le colpe principali sono di chi questo gruppo lo ha costruito. Un gruppo, che sembra non tenere davvero alla maglia e che di certo non sputa sangue quando occorre. Il Diavolo è stato privato dalla sua anima, un peccato mortale al quale non si è deciso di porre rimedio. Così il Milan continua a vivere di questi suoi alti e bassi, in un’altalena di emozioni, in un oblio che rischia di portare il tifoso a rimanere inerte difronte a tutto. Privo di emozioni. Il tifoso, d’altronde, è come un bambino. Un bambino al quale gli si sta togliendo la possibilità di sognare.

Ci sarebbe il calciomercato come strumento per riaccendere una fiammella ormai quasi spenta, ma il gruppo di lavoro, rimasto in silenzio anche ieri dopo il disastro della squadra, in 30 giorni è riuscito solo a mettere a segno il colpo Walker. Ricci e Gimenez aiuterebbero a salvare il salvabile. La stagione, d’altronde, è lunga e non si può attendere l’estate per una rivoluzione, che parta dalle fondamenta, che appare sempre più inevitabile. Un Milan così non può piacere a nessuno, nemmeno a Gerry Cardinale.

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