Tutti i giocatori inglesi che hanno vestito la maglia del Milan, in attesa di uno fra Rashford e Walker: ve li ricordate tutti?
In questo mercato di gennaio, il Milan è in trattativa per due giocatori inglesi: Marcus Rashford e Kyle Walker. Per regolamento della Lega Serie A, è possibile tesserare un solo cartellino britannico per stagione, quindi la dirigenza sta riflettendo su chi puntare.
L’affare Rashford è più difficile per una questione di stipendio e di formula d’acquisto, mentre Walker potrebbe arrivare a costo zero e con uno stipendio dimezzato. Valutazioni in corso ma intanto il tempo scorre e alla fine di gennaio mancano pochi giorni.
Negli ultimi anni il Milan ha acquistato diversi giocatori inglesi: Tomori è stato il primo di questa nuova tendenza, poi è stato il turno di Loftus-Cheek e, nell’ultima sessione estiva, Tammy Abraham. Ma sono soltanto gli ultimi tre inglesi arrivati in rossonero in 125 anni di storia.
Gli altri, però, non sono tantissimi, ma è curioso pensare che il club è nato proprio per volere di un inglese: è Herbert Kilpin, tra i primi giocatori dei rossoneri e, come detto, fondatore del Milan Football and Cricket Club. In questo articolo ripercorriamo la storia degli inglesi che hanno vestito la maglia del Milan, con la speranza di aggiungere presto almeno uno fra Rashford e Walker.
Jimmy Greaves, il primo inglese al Milan
Il primo acquisto del Milan in lingua inglese non è andato benissimo in Italia. Molto meglio negli anni successivi in Inghilterra, in particolare al Tottenham, dove è diventato poi una vera e propria leggenda. Nonostante ciò, Jimmy Greaves con i rossoneri (1961) ha segnato nove gol in dieci partite, il problema però è che non scattò mai l’amore con Nereo Rocco. Fu ceduto dopo pochi mesi gli Spurs per la “spaventosa” cifra all’epoca di 99.999 sterline, la più alta pagata da un club inglese per l’acquisto di un giocatore. Curiosità: la cifra non è casuale, l’idea era quella di non dargli la pressione di essere il primo giocatore pagato 100.000 sterline. Nel 1966 si laureò campione del mondo con l’Inghilterra e fu decisivo in finale.
Luther Blissett, la meteora
Per trovare un altro inglese al Milan bisogna andare avanti di oltre vent’anni: nel 1983 arrivò Luther Blissett, quello che ancora oggi è ricordato come uno dei flop di mercato più incredibili di sempre. Acquistato dal Watford, si parlò di lui come di un colpo da dieci e lode, pronto a stupire l’Italia e l’Europa intera a suon di gol. Invece, arrivò a stento a sei perché di lui si ricordano soprattutto quelli sbagliati. Ecco, se in Italia si sono visti così pochi giocatori inglesi, lo si deve anche a lui.
Ray Wilkins, il vice di Ancelotti
Via Blissett, dentro Wilkins: dal 1984 al 1987, praticamente subito dopo gli anni della Serie B e subito prima dell’inizio dell’era Berlusconi. Ha quindi vissuto uno dei periodi più difficili della storia rossonera e anche per questo non si può considerare un’esperienza fortunata per lui. Giocò tanto, segnò poco. Lo chiamavano il rasoio per i suoi passaggi tesi. Nel 2018 è venuto a mancare dopo una malattia e i tifosi del Milan, per l’occasione, lo hanno ricordato con grande affetto. Il suo nome è legato anche a Carlo Ancelotti perché ne fu l’allenatore in seconda durante i suoi anni al Chelsea.
Mark Hateley, un gol leggendario
Negli stessi anni di Wilkins al Milan c’era anche Hateley. Che, come il suo connazionale, non ha avuto un grande impatto sul mondo rossonero, ma a modo suo è entrato nella storia: quel gol di testa nel derby, che i rossoneri non vincevano da sei lunghi anni, sovrastando Collovati, che era passato dal Milan all’Inter, è ancora ben impresso nella mente dei tifosi ed è stato anche tramandato ai più giovani. Un gol talmente iconico che la Curva Sud gli ha anche dedicato una meravigliosa coreografia proprio in occasione di un derby.
David Beckham, altro che marketing
Arriviamo a tempi più recenti e a nomi più altisonanti: David Beckham è stato un giocatore straordinario con il Manchester United e con il Real Madrid, il Milan lo acquistò negli ultimi anni della sua carriera, durante l’esperienza in Major League Soccer ai Los Angeles Galaxy, per due anni consecutivi nel 2009 e nel 2010 nei periodi di pausa del campionato americano. Quella che doveva essere solo una mossa di marketing invece si rivelò un acquisto importante: Beckham si presentò a Milano in gran forma e da professionista esemplare, e diventò molto utile anche per questioni di campo con gol, assist e tanto sacrificio (con Leonardo arrivò a giocare addirittura nei due di centrocampo) fino al brutto infortunio al tendine d’Achille – che gli fece saltare anche il Mondiale.
Fikayo Tomori, il secondo inglese a vincere la Serie A
Il primo inglese dopo Beckham è un giocatore che è attualmente in rosa: Tomori è arrivato nel gennaio del 2021 in prestito con diritto di riscatto (30 milioni) ed è stato il secondo giocatore inglese della storia a vincere il campionato italiano. Il primo è Ashley Young, che vinse la Serie A con l’Inter. Tomori però di quello Scudetto nel 2022 è stato uno straordinario protagonista. Purtroppo in quello stato di forma non l’abbiamo quasi più rivisto, se non per alcuni momento della scorsa stagione prima dell’infortunio di dicembre. Oggi Conceicao lo ha rispolverato dopo che Fonseca lo aveva parcheggiato in panchina. Nonostante questo si parla di una possibile cessione alla Juventus.
Loftus-Cheek, l’ennesimo affare col Chelsea
Dal Chelsea al Milan come Greaves e Tomori: nell’estate del 2023 è arrivato Loftus-Cheek, il settimo inglese a vestire la maglia rossonera. Con la quale, tra l’altro, sotto le direttive di Stefano Pioli, ha giocato la miglior stagione della sua carriera per numeri e rendimento. Il calcio di Fonseca però non era adatto alle sue caratteristiche, mentre con Conceicao può ritrovarsi ma al momento è infortunato per una ricaduta.
Tammy Abraham, l’ultimo inglese
L’ultimo inglese a vestire la maglia del Milan, sperando di aggiungere presto Rashford o Walker, è Abraham, acquistato la scorsa estate dalla Roma in prestito secco (scambio con Saelemaekers). Voluto fortemente da Fonseca, ha colpito i tifosi per il suo atteggiamento positivo e per l’attaccamento alla maglia. Decisivo a Como con l’assist a Leao, ma sotto porta lascia parecchio a desiderare. Nei prossimi mesi si tratterà con la Roma per fare il punto della situazione e capire se c’è modo di andare avanti o se, invece, dopo un anno la sua avventura rossonero sarà già finita.