Conceicao ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Cagliari: ecco tutte le sue dichiarazioni live da San Siro.
La squadra rossonera è tornata dall’Arabia Saudita con una Supercoppa Italiana da aggiungere alla bacheca, ma è tempo di pensare di nuovo alla Serie A. L’obiettivo è la zona Champions League, ora distante 8 punti. Ci sono anche due partite da recuperare contro Bologna e Como. Intanto, sabato a San Siro arriva il Cagliari ed è vietato fallire.
Il match di andata in Sardegna finì con un rocambolesco 3-3, stavolta il Milan deve vincere. Sergio Conceicao ha portato una nuova energia nel gruppo e i giocatori sembrano molto più motivati rispetto a prima. Tutto questo va messo sul campo, ovviamente assieme alle nozioni tattiche trasmesse dall’allenatore e dal suo staff, per sconfiggere la squadra allenata da Davide Nicola. Per parlare della partita e non solo, Conceicao ha sostenuto la conferenza stampa proprio a San Siro, dove il Diavolo oggi svolge anche l’allenamento di rifinitura. Dalle 14:30 su MilanLive daremo la diretta testuale con tutte le parole del mister.
Conceicao, la conferenza stampa pre Milan-Cagliari
TENERE I PIEDI PER TERRA DOPO LA SUPERCOPPA – “Sicuramente. Non può lavorare al Milan chi pensa che ha vinto una Supercoppa e quindi è tutto ok… Abbiamo goduto tanto e abbiamo anche meritato, però dobbiamo pensare che siamo a 17 punti dal vertice della classifica. Un club che ha vinto 19 scudetti e 7 Champions non può avere la pancia piena per una Supercoppa, non va bene. Dobbiamo concentrarci sulla partita di domani, dobbiamo vincere e convincere, dobbiamo arrivare più in alto possibile. La Supercoppa è il passato”.
EMOZIONI AL DEBUTTO IN SERIE A – “Chiedo scusa a chi deluderò, ma non ci sono emozioni. C’è l’adrenalina normale di una partita. Sono in club storico, ma ho troppe cose dentro la testa che riguardano i dettagli della preparazione della partita. Non penso a cosa vivrò. Qualcosa sentirò prima del fischio d’inizio, non sono una pietra, però il mio pensiero principale è preparare i ragazzi al meglio per vincere”.
MAIGNAN CAPITANO PER TOGLIERE RESPONSABILITÀ’ A THEO? – “Ogni giocatore deve prendersi le sue responsabilità, sia chi usa la fascia e chi no. Il massimo leader dello spogliatoio sono io e mi prenderò le mie responsabilità. Non creo polemiche sui capitani, per me questo non conta tanto”.
THEO E LEAO PIÙ’ CARICHI COL SUO ARRIVO – “Cambiando l’ambiente a livello di staff è già qualcosa di diverso, lo so essendo stato calciatore. Poi devi dare un messaggio e avere un modo di lavorare in cui loro credano, sennò diventerà più difficile. Una bella cosa che ho trovato nello spogliatoio è l’accettazione di quello che abbiamo fatto in termini di lavoro. Abbiamo fatto cambiamenti anche a livello organizzativo. Sono davvero contento di questo, ho trovato uno spogliatoio molto positivo”.
CALCIOMERCATO – “Devo dire la verità. La dirigenza ha provato a parlare con me di questo tema importante, ma nei momenti sbagliati, perché c’erano delle partite da preparare. So che dobbiamo parlare di questo, però non in questo periodo. Ora la cosa più importante è la partita col Cagliari, magari il giorno dopo avremo tempo di parlarne…”.
RECUPERARE GIOCATORI FINITI IN SECONDO PIANO – “Tutti partono dallo stesso livello, poi in base agli allenamenti e alle strategie per ogni partita dovrò valutare chi giocherà titolare e chi partirà dalla panchina. Nessuno è escluso, nessuno è un titolare assoluto, ogni giorno si lotta per un posto in squadra. C’è un piccolo problema fisico con Loftus-Cheek, penso non ci sarà contro il Cagliari. Ha avuto una ricaduta ieri. Mi dispiace, perché stava crescendo anche fisicamente”.
MODULO – “La cosa importante è avere un buon equilibrio di squadra con palla e senza. Oggi con un centrocampo a tre la squadra può sembrare più sicura. Quando avremo una conoscenza più grande, mi piacerebbe anche giocare con le due punte. Il lavoro sarà diverso e servirà tempo. Durante le partite io cambio comunque, l’ho già fatto nelle scorse due partite, perché a volte può servire qualcosa di diverso. Mi pagano per questo. In allenamento lavoriamo su situazioni diverse. Ruolo di Leao? Deve correre, da esterno o davanti… Deve mettere al servizio della squadra le qualità che ha, aiutando anche senza palla. C’è un processo collettivo, non individuale”.
PROBLEMI CON LE PICCOLE – “Ne ho parlato ai giocatori. Non va bene. La cosa più difficile non è arrivare lassù, è restarci. Non bisogna cadere, bisogna restare ad alto livello. Se hai una buona base, la partita puoi vincerla, perché la squadra ha grandi qualità”.
METODO – “Ogni allenatore ha le sue idee e i suoi metodi nel lavoro. Io non ho una formula esatta. Mi sono trovato bene finora con le mie idee, e ho anche perso, oltre a vincere tanti titoli. Sono convinto delle cose su cui lavoriamo. Le cose sono cambiate rispetto a 30 anni fa. Oggi bisogna riuscire a far focalizzare i giocatori sul lavoro sul campo, questo è un lavoro e non un hobby”.
AVERE CONSENSO SPOGLIATOIO – “C’era anche l’orgoglio dei giocatori, è un bel gruppo e accetta ciò che diciamo. Le regole sono cambiate, sono diverse rispetto a prima, c’è stata accettazione e umiltà. Questo è stato fondamentale per noi. Stavamo perdendo e abbiamo vinto contro due squadre fortissime come Juventus e Inter. Dobbiamo continuare e dobbiamo migliorare tanto, ci sono cose che non vanno nel gioco e l’ho detto alla squadra. Siamo all’inizio e vogliamo arrivare nei primi quattro della classifica”.
RASHFORD – “Ci provate in tutti i modi… Anche in Portogallo è uguale eh! Sicuramente lui è un bel giocatore, come altri che sono sul mercato. Vediamo quello che succede”.
GESTIRE IL TRIONFO IN SUPERCOPPA ITALIANA – “Abbiamo qualcosa di più importante a cui pensare adesso. Abbiamo goduto per quel successo, però poi pensavo già alla partita importante contro il Cagliari”.
DIFETTI IN FASE DIFENSIVA – “Con l’Inter una delle cose che non sono andate è che abbiamo fatto errori nel pressing, nel timing e la zona in cui pressare. Ci sono cose da migliorare sicuramente”.