Oggi giornata di presentazione per Sergio Conceicao, che sostiene la consueta conferenza stampa a Milanello: ci sarà anche Zlatan Ibrahimovic.
Dopo Milan-Roma la società rossonera ha deciso di cambiare allenatore: esonerato Paulo Fonseca, è stato ingaggiato Sergio Conceicao. Contratto fino a giugno 2026, ma con una clausola che prevede la possibilità di separarsi già al termine dell’attuale stagione. Il nuovo tecnico è arrivato lunedì a Milano, si è poi recato a Milanello per conoscere la squadra e svolgere il primo allenamento.
L’ex Porto era già stato accostato al club prima che venisse assunto Fonseca, era nella lista dei nomi considerati per sostituire Stefano Pioli. La scelta è ricaduta sul connazionale e lui è rimasto libero, in attesa di un buon progetto per tornare ad allenare. La chiamata del Milan lo ha spinto a rimettersi in gioco e adesso c’è grande attesa di vedere se riuscirà a dare una svolta al Diavolo. La prima partita sarà venerdì 3 gennaio 2025 a Riad, Arabia Saudita, contro la Juventus e sarà valida per la Supercoppa Italiana. Intanto, oggi il nuovo mister ha sostenuto la conferenza stampa di presentazione a Milanello. Di seguito vi proponiamo la diretta testuale con tutti i temi toccati e le risposte di Conceicao.
Milan, presentazione Sergio Conceicao: le parole in conferenza stampa
SUPPORTO TIFOSI – “Un piacere essere qui, un orgoglio, un passo avanti nella mia carriera e in quella del mio staff. I tifosi sono l’anima dei club, senza di loro è difficile vivere e crescere. Dobbiamo rispettare i valori e lavorare tanto per essere all’altezza del Milan. Se sono qua non è un buon segno, qualcosa non è andato bene. Non è colpa di una persona, ma di tante persone, come ha detto Zlatan. Dobbiamo riflettere, non c’è tanto tempo per lavorare per la prima partita, ma la situazione è questa. Non cerchiamo scuse e non ci lamentiamo, lavoriamo”.
CONCETTI SU CUI LAVORARE – “Ai ragazzi ho detto che possiamo cambiare sistema, però poi c’è lo spirito e la mentalità della squadra, questa non è negoziabile. La voglia, l’aggressività, la fame, dare tutto… Non è facile. Io sono uno passionale, vivo intensamente la partita e voglio che anche i giocatori siano così. Gli occhi devono brillare quando entrano a Milanello per lavorare. Ovviamente c’è anche l’organizzazione e la strategia per la partita”.
COSA NON HA FUNZIONATO AL MILAN – “Non è una sola cosa, ce ne sono di più quando succede questo. Mando un abbraccio a Paulo, che qui ha avuto bei periodi e ha fatto alcune buone partite. Non voglio entrare nei dettagli, perché non è corretto verso un allenatore serio, bravo e che conosco da tanti anni”.
DIFFERENZE DA PASSATO DA CALCIATORE – “Tutto diverso. Quando siamo giocatori pensiamo di sapere tutto di calcio, pensiamo al nostro giardino e a fare le cose in quelle due ore. Noi allenatori non dormiamo, stanotte non ho dormito. C’è lo stress di voler conoscere ogni cosa, ogni persona, tutti sono importanti, anche il magazziniere e il giardiniere. I tempi sono corti, venerdì c’è la Supercoppa”.
COSA L’HA CONVINTO – “È stato tutto molto veloce. Sto allenando una delle migliori squadre del mondo a livello storico. Non potevo dire di no, anche se avevo altre situazioni che rispetto. Ho scelto subito il Milan quando ho avuto questa possibilità”.
APPROCCIO ALLA SQUADRA – “Dipende dalla situazione. Non devo cambiare, ho 50 anni, cambiare ora è difficile. Faccio questo mestiere da 13 anni e non ho cambiato il mio modo di fare. Sapranno sempre di avere a che fare con una persona diretta. Questa è la gestione del gruppo. Abbiamo la fiducia di fare un buon lavoro. Dobbiamo fare risultati”.
TIPO DI GIOCO – “Io vado avanti con le mie convinzioni sul lavoro e sul sistema. La base è sulla nostra squadra, sui nostri principi, anche se poi c’è anche una strategia in relazione agli avversari. Per me è il calcio è molto semplice, c’è una porta in cui fare gol e l’altra in cui non prenderlo. Per me il calcio dominante è fare gol, il tiki taka è mettere il pallone dentro”.
ANDARE IN CHAMPIONS LEAGUE – “Faremo di tutto, dobbiamo lavorare tanto”.
INFORTUNATI – “Non ci sono scuse, lavoro con chi c’è. Lotteremo per vincere ogni partita”.
I GIOCATORI TUTTI UGUALI O DUE COME THEO-LEAO DEVONO ESSERE TITOLARI – “Per me sono tutti uguali. Dipende da come si lavora in allenamento, se danno il massimo. Per me non ci sono differenze. Nello spogliatoio il discorso è uguale per tutti. Poi ci possono essere discussioni singole. Il mio discorso con Leao può essere diverso da quello con un altro perché ci sono caratteri diversi. Ogni calciatore ha una storia dietro che giustifica il suo comportamento. Mi piace sapere tutto”.
SUPPORTO DIRIGENZA – “A me piace interessarmi a ogni reparto, oggi ho parlato col nutrizionista. Questo è il mio lavoro, tutto è veloce. Con la dirigenza parliamo quando c’è bisogno, abbiamo tutti lo stesso obiettivo e remiamo nella stessa direzione. Vogliamo che il Milan arrivi in Champions League. Ora ci giochiamo un titolo e poi vedremo come andrà in Champions, dove avremo due partite importanti”.
MERCATO – “Ho detto di voler conoscere bene la squadra, compreso Milan Futuro. Voglio prima conoscere e poi parlare se abbiamo bisogno di qualcosa”.
DIFFERENZE E ANALOGIE CON SUBENTRO AL NANTES – “Grande lavoro là, rosa diversa e ambiente diverso, tutto diverso. Non si può paragonare. Qua c’è più pressione, ma questa la metto già io su me stesso. Questo ambiente deve darci una carica in più e non farci diventare paurosi. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità ed essere umile, siamo fiduciosi sul futuro”.
Le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic
FONSECA E MOTIVO ESONERO “Voglio ringraziare Paulo Fonseca, per quello che ha fatto, per il professionista che è e per il tempo che è stato qua. Massimo rispetto per lui. Il motivo dell’esonero è il non essere riuscito ad avere continuità di risultati, quando sei al Milan i risultati sono fondamentali. Abbiamo preso la decisione dopo la partita. Abbiamo fatto un errore mandandolo in conferenza stampa, chiedo scusa a Paulo e ai tifosi. Capiamo i tifosi, abbiamo massimo rispetto. Noi siamo i primi a non essere soddisfatti della situazione del campionato e non saremo soddisfatti finché non raggiungeremo i nostri obiettivi. La Supercoppa Italiana è uno dei nostri obiettivi di questa stagione. La responsabilità poi non è solo di un allenatore, vale per tutti, è condivisa da tutti. Dobbiamo prenderci questa responsabilità.
CONCEICAO – Ora presentiamo Sergio Conceicao, tutti sanno chi è. Lo abbiamo scelto perché è una persona molto diretta, porta carattere, è un vincente, ha avuto esperienza di entrare in una squadra a metà stagione e ha fatto molto bene, è stato al Porto e ha fatto grandi risultati. Ha già tutto chiaro come idee e obiettivi. Ieri è arrivato, ha voluto subito la squadra in campo per lavorare. Noi cercheremo di metterlo nella migliore condizione per fare meglio possibile”.