Il Milan ha scelto Sergio Conceicao come nuovo allenatore per il post Fonseca: come gioca e modulo, tutto quello che c’è da sapere
Un finale di 2024 col botto in casa Milan. Dopo il pareggio contro la Roma, è arrivata la decisione: Paulo Fonseca esonerato, al suo posto Sergio Conceicao. Un portoghese per un portoghese quindi, ma la nazionalità è anche l’unica cosa che condividono i due allenatori. Idee diverse, principi di gioco diversi, caratteri diversi. Così come era diverso Fonseca da Pioli. Insomma, è solo l’ennesima prova che la chiarezza non è certo una peculiarità dei dirigenti rossoneri.
Conceicao arriverà a Milano nel primo pomeriggio di oggi: conoscerà la squadra e le strutture del centro sportivo, dopodiché farà il suo primo allenamento praticamente in Arabia Saudita. La partenza è prevista per domani mattina: l’esordio del nuovo tecnico è quindi previsto per il 3 gennaio in semifinale di Supercoppa. Caos assoluto e gestione della situazione da mani nei capelli. Non per la scelta dell’esonero: l’andamento finora del Milan basta per giustificare la scelta di cambiare guida tecnica, ma sono i modi e soprattutto i tempi che lasciano davvero spiazzati. Al Milan ma in generale a livelli così alti, cose del genere non si erano mai viste. Ma torniamo a Conceicao e al calcio: come gioca il nuovo tecnico rossonero? Tutto quello che c’è da sapere.
Come giocherà il Milan di Conceicao
Il modulo sono solo numeretti messi lì per dare un’idea a chi vede e a chi legge, ma è un concetto ormai superato. Ad esempio, si dice che Fonseca abbia sempre giocato con il 4-2-3-1 ma in realtà la struttura della squadra cambiava sempre in entrambe le fasi, quindi con la palla o senza, e soprattutto a seconda dell’avversario. Quello che conta davvero sono i principi di gioco.
Conceicao ha ottenuto risultati importanti al Porto con un calcio molto diverso rispetto a quello di Fonseca. Prima di tutto, le sue squadre hanno sempre avuto una grande solidità difensiva: in fase di non possesso, l’allenatore ha sempre utilizzato due linee da quattro strette con due attaccanti a schermare. Con la palla, invece, in fase di costruzione, si sceglie a seconda delle situazioni: anche lui costruisce dal basso, ma non disdegna la palla lunga se c’è l’opportunità di farlo. Il vero punto di forza del suo Porto, però, sono sempre state le transizioni, normali (da palla recuperata) o artificiali (costruite): ed è qui che entra in gioco l’importante ruolo degli esterni, che sotto la sua guida hanno sempre raccolto numeri interessanti. E qui la domanda sorge spontanea: Leao tornerà a fare l’ala? Pulisic anche? Oppure potrebbe mantenere la stessa formazione? Domande senza risposta, al momento. Non ci resta che aspettare i prossimi giorni.
Il Palmares di Conceicao
Conceicao ha vinto tantissimo da allenatore del Porto. Tre campionati (2017-2018, 2019-2020, 2021-2022), quattro coppe del Portogallo (2019-2020, 2021-2022, 2022-2023, 2023-2024), tre Supercoppe di Portogallo (2018-2019, 2020-2021, 2022-2023). Oltre ai trofei, c’è da ricordare che il suo Porto è sempre stato una mina vagante in Champions League. Una squadra difficilissima da affrontare perché esperta e, come detto, sempre difensivamente solida. Ricordiamo tutti l’incredibile quarto di finale contro l’Inter nel 2023, che riuscì a cavarsela grazie ad una enorme dose di fortuna dopo esser stata messa sotto per tutto il match in Portogallo.