Paulo Fonseca lascia il Milan in una situazione difficile di classifica, ma ci sono anche cose positive: tre elementi dai quali ripartire (con Conceicao)
Le strade del Milan e di Paulo Fonseca, dopo soli sette mesi, si separano. Dopo il pareggio contro la Roma in campionato, la società ha optato per l’esonero. In realtà, la sensazione è che la decisione sarebbe arrivata anche in caso di vittoria. Le indiscrezioni si erano infatti diffuse mezz’ora prima della partita con una classica velina: in quel momento si era capito che, in ogni caso, sarebbe successo qualcosa al triplice fischio di Fabbri.
Tutto confermato, infatti: dopo la partita c’è stato un incontro fra la dirigenza e Fonseca e gli è stato comunicato l’esonero. Stando alle indiscrezioni provenienti da Casa Milan, sarebbe stato Gerry Cardinale a spingere per il cambio in panchina. Al suo posto è arrivato Sergio Conceicao: l’allenatore è sbarcato a Linate nel pomeriggio di oggi e, dopo poche ore, ha diretto il primo allenamento. Domani alle 12:00 la presentazione in conferenza stampa, dopodiché la squadra partirà per l’Arabia Saudita per giocare la Supercoppa. Cosa lascia al nuovo allenatore la gestione Fonseca? Ci sono almeno tre elementi che potranno tornare parecchio utili anche all’ex Porto.
Le tre cose positive che lascia Fonseca
Fonseca lascia un Milan in una posizione di classifica difficile, e su questo non c’è alcun dubbio. In più, c’è la questione Theo Hernandez che non ha sicuramente fatto bene all’esterno francese, che è uno dei giocatori più importanti della rosa. Ci sono anche grossi problemi dal punto di vista degli infortuni: a questi si è aggiunto anche Chukwueze, che rischia seriamente di saltare la Supercoppa. Ma ora passiamo alle cose positive, perché ce ne sono eccome.
Partiamo da quella più importante: Rafael Leao. In questi mesi lo abbiamo visto in una nuova versione dal punto di vista tattico: con gli esterni che entrano dentro al campo con Conceicao, il lavoro di Fonseca fatto su Rafa può sicuramente aiutare anche il nuovo tecnico. Inoltre, il numero dieci ha avuto anche un cambio mentale che lo rende più attento, più maturo e più continuo. E su questa crescita c’è certamente la mano di Paulo. Gli altri due elementi sono due coppie: il Milan sa di poter ripartire da una difesa centrale composta da Gabbia e Thiaw che dà solo certezze. Chiaramente sarebbe meglio recuperare anche Tomori e valorizzare Pavlovic, ma intanto si riparte dalla doppia M, Matteo e Malick. L’altra coppia è quella di centrocampo: Reijnders e Fofana sono i migliori per rendimento nell’ultimo periodo e anche su di loro c’è piena la mano di Fonseca. Conceicao può ripartire da questi elementi per costruire il suo nuovo Milan.