Moncada ha raccontato dei retroscena interessanti su alcuni colpi che avrebbe voluto fare nel club rossonero e che non sono stati realizzati.
Geoffrey Moncada è al Milan dal dicembre 2018, quando è stato ingaggiato come responsabile del reparto scouting, e dall’estate 2023 è diventato direttore tecnico al posto di Paolo Maldini. Ha certamente contribuito all’arrivo di diversi calciatori nel corso degli anni, grazie al suo lavoro e a quello degli scout che collaborano con lui.
Quando ha assunto la carica di DT si è anche esposto maggiormente alle critiche e infatti anche lui è nel mirino dei tifosi in questi mesi di deludenti risultati in campionato. Ci sono state alcune scelte che non hanno convinto e l’ottavo posto nella classifica della Serie A provoca inevitabilmente dei commenti negativi nei confronti della dirigenza. Vedremo se a gennaio ci sarà qualche mossa volta a migliorare e a correggere una squadra che ha delle mancanze.
Calciomercato Milan, le rivelazioni di Moncada
La Harvard Business School ha stilato un documento di 24 pagine per analizzare il “caso Milan” e al suo interno ci sono anche dichiarazioni dei dirigenti, Moncada compreso. Interessante ciò che ha detto.
A proposito del suo ruolo, il 38enne francese si è così espresso: “Il direttore tecnico – riporta MilanNews – è il collegamento tra l’allenatore, i giocatori e il resto del lato sportivo da un lato e il lato commerciale dall’altro. Rispondo a Furlani e parlo con lui quotidianamente. Condivido quante più informazioni possibili. Come stanno i calciatori? Di cosa abbiamo bisogno per il futuro? Quali contratti dobbiamo cambiare? Cosa possiamo migliorare nel reparto medico o nel settore giovanile? Abbiamo un team di dieci scout che collaborano con noi, cinque in Italia e cinque all’estero. A Casa Milan abbiamo data scientist che ci aiutano a trovare calciatori con i dati“.
Moncada ha spiegato anche le scelte che il club sta facendo sul mercato, compreso l’ingaggio di Tijjani Reijnders: “Prendiamo rischi calcolati con giocatori giovani piuttosto che comprare grandi nomi con stipendi alti. Forse in questo modo non otterrai risultati immediati, ma costruisci per il lungo termine. Reijnders giocava nel campionato olandese e siamo stati gli unici a puntarci, prendendolo a un ottimo prezzo“.
L’ex scout del Monaco ha anche rivelato di aver cercato prendere due calciatori che oggi sono delle star mondiali: “Abbiamo provato a ingaggiare Vinicius, all’epoca 17enne, e Bellingham, allora 20enne. Ma non potevamo competere con il Real Madrid. Dobbiamo accettarlo. In questi anni abbiamo portato grandi calciatori nel club. È una sfida personale prendere giocatori sottovalutati e farli performare al massimo“.