Leao accusato di essere discontinuo ma in realtà il campo dice tutt’altro: l’addio al Milan è meglio solo per gli avversari
La tendenza è sempre la stessa: quando le cose al Milan vanno male, la colpa è sempre di Rafael Leao. Oggi si legge che il portoghese è “campione di discontinuità” e lo fa nel periodo in cui il portoghese è, in realtà, probabilmente, più continuo che mai nelle prestazioni e anche nei numeri. Anche nelle partite contro Stella Rossa e Genoa, giocate molto male da gran parte della squadra, è stato fra i più positivi e propositivi.
Per lui è stato un inizio di stagione difficile: Paulo Fonseca è un allenatore completamente diverso rispetto a Stefano Pioli, sia dal punto di vista tattico che da quello gestionale. E forse è stato questo un primo ostacolo nel rapporto fra i due. Ma l’obiettivo dell’allenatore era piuttosto chiaro: consapevole delle infinite qualità del calciatore, ha adottato un tipo di strategia che lo aiutasse a tirar fuori altre qualità che fino a quel momento non era riuscito ad esprimere. Entrare dentro al campo, riconoscere gli spazi, attaccare la profondità, ragionare da attaccante: cose che può fare e che sta finalmente facendo.
Da Madrid in poi, le prestazioni di Leao sono certamente salite di livello. Fonseca gli ha indicato la strada e lo sta aiutando ad essere un giocatore migliore, ma il merito principale è di Rafa, che ha compreso e si è messo a disposizione dell’allenatore e, soprattutto, del Milan. Quella strada la sta percorrendo nel modo giusto: è ancora lunga e piena di ostacoli, ma può superarli tutti con il lavoro, come ha fatto fino ad oggi.
Una nuova versione di Leao che lo ha reso anche più continuo, a differenza di quanto si è letto oggi. Le prestazioni recenti del portoghese sono tutte positive, sia che abbia lasciato il segno con un gol o un assist che no. E anche nel marasma di Stella Rossa e Genoa è stato fra i pochi a provarci, oltre ad essere palesemente quello più sofferente per non aver vinto domenica. Si è presentato anche ai microfoni delle tv e in conferenza stampa parlando da leader, un altro step importante per diventare un giocatore migliore. Separarsi non è meglio né per Leao né per il Milan, ma solo per gli avversari.