@ML – Bologna-Milan non è finita, la scelta del club rossonero

Le ultime in merito alla partita rinviata tra il Bologna e il Milan. Una scelta presa dal sindaco del comune emiliano dopo l’alluvione che aveva colpito la città

La notizia anticipata dal Corriere della Sera, trova conferme: il Milan ha deciso di passare dalle parole ai fatti e di fare ricorso al TAR dell’Emilia-Romagna per il rinvio della sfida contro il Bologna.

Dall'Ara
@ML – Bologna-Milan non è finita, la scelta del club rossonero (LaPresse) – MilanLive.it

Una scelta quella di non far giocare la partita, come tutti ricorderete, presa dal sindaco del comune emiliano, Matteo Lepore. Una scelta che ha danneggiato il club rossonero, impossibilitato a giocare una partita, che si sarebbe potuta tranquillamente disputare. Il club rossonero con la Lega di Serie A si era mosso per provare a trovare soluzioni alternative: dalle porte chiuse ad un stadio del massimo campionato diverso dal Dall’Ara, ma non è stato possibile.

Bologna-Milan, dalle parole ai fatti

Il Milan, dunque, è passato dalle parole ai fatti. Ricordiamo tutti, d’altronde, le dichiarazioni di Paolo Scaroni a margine dell‘Assemblea degli Azionisti del Club per l’approvazione del bilancio della stagione 2023/24, che si era tenuta lo scorso 28 ottobre:

Scaroni
Bologna-Milan, dalle parole ai fatti (LaPresse) – MilanLive.it

Sono furioso perché è stata presa dal sindaco di Bologna, una decisione incomprensibile, ingiusta e immotivata. Non tanto per la chiusura dello stadio in presenza di un’alluvione, ma sul fatto che ci ha impedito di giocare a porte chiuse. Va tenuto conto poi che ci sono stati altri eventi a Bologna. Il sindaco può decidere quello che vuole e noi siamo rispettosi delle istituzioni, ma ci ha creato un grave danno. Noi pensiamo che ci siano i presupposti per mettere in discussione l’ordinanza del Sindaco. La stiamo guardando perché non vogliamo restare inerti difronte al danno“.

“Tutte le decisioni delle autorità pubbliche possono essere suscettibili a dubbi di legittimità – proseguiva Scaroni -. E’ incomprensibile l’ordinanza visto che non si capisce perché non si poteva giocare a porte chiuse. Non si capisce, inoltre, perché a calcio no e altre cose sì. Tutto questo porta a mettere in discussione la leggittimità e quindi vanno in ballo risarcimenti e danni. Stiamo esaminando questo tema e se sono furioso sono molto attivo e quindi mi ci dedicherò”. In attesa di conoscere la data in cui si giocherà (molto dipenderà dal cammino europeo delle due squadre, con eventuali playoff, ma dovrebbe andare in scena a febbraio), Bologna-Milan finisce in tribunale. L’eventuale risarcimento verrà devoluto a Fondazione Milan.

Gestione cookie