Cardacio, meteora rossonera, protagonista di un episodio al termine del big match della Liga MX perso dalla sua squadra.
Forse non tutti i tifosi del Milan ricorderanno Mathias Cardacio, arrivato nell’agosto 2008 e lasciato partire un anno dopo una risoluzione del contratto. Era approdato a Milano assieme al connazionale Tabaré Viudez, un altro che come lui è rimasto un “oggetto misterioso” e che nel 2009 se n’è andato in seguito una risoluzione contrattuale.
Cardacio ha collezionato solamente 2 presenze con la maglia rossonera: il 3 dicembre 2008 è subentrato ad Andriy Shevchenko in Milan-Lazio di Coppa Italia e il 26 aprile 2009 ha sostituito David Beckham in Milan-Palermo di Serie A. Nonostante venisse considerato un giovane talento promettente, il centrocampista uruguayano ha avuto scarsissimo spazio e poi è stato lasciato libero di proseguire la sua carriera altrove. Successivamente ha giocato con Banfield, Atlante, Londrina, Asteras Tripolis, Colo Colo B, Defensor Sporting, Nacional e Defensor Sporting. Nel 2022, a 35 anni, ha appeso le scarpe al chiodo.
Mathias Cardacio, dal Milan al Cruz Azul
Oggi Cardacio è director de fútbol del Cruz Azul, uno dei più importanti club in Messico. Ricopre tale ruolo dal dicembre 2023 ed è il braccio destro del direttore sportivo Ivan Alonso, anche lui uruguayano. I due hanno ricevuto delle accuse abbastanza pesanti dopo il big match tra La Maquina e il Club America, valido per le semifinali del campionato di Apertura. Dopo lo 0-0 dell’andata, Las Aguilas si sono imposte per 4-3 al ritorno e il gol vittoria è arrivato con un calcio di rigore molto contestato dalla squadra guidata da Martin Anselmi.
Edgar Malagon, giornalista di Mediotempo.com, ha accusato Cardacio, Alonso, dei giocatori del Cruz Azul e il personale della sicurezza di averlo aggredito. Questo il suo racconto a Milenio: “Stavamo aspettando di poter andare alla conferenza stampa e con altri giornalisti ci trovavamo sulle scale nel tunnel che dà accesso alla sala stampa. Non ci lasciavano passare, i calciatori del Cruz Azul erano molto arrabbiati con l’arbitro. Quando ci hanno dato il permesso di andare, ho preso il telefono per poter registrare l’ambiente che c’era. Prima di entrare nella sala, mi sono trovato davanti ad Alonso, Cardacio e alla Sicurezza che mi dicono di non registrare e poi iniziano a strattonarmi, a spingermi, a colpirmi sulle costole e sulla schiena. Ero circondato da sei-sette persone, non so precisamente chi mi abbia colpito. Stavano cercando di prendermi il telefono. Io non lo mollavo, è uno strumento del mio lavoro, e dicevo loro di lasciarmi. C’erano anche dei calciatori coinvolti. Poi mi hanno portato fuori dallo stadio“.
Malagon ha raccontato di essersi trovato fuori dallo stadio con personale della sicurezza e agenti della polizia. Sarebbe stato nuovamente colpito, gli sarebbe stato strappato l’accredito dal collo e avrebbe ricevuto anche delle minacce. Ha dichiarato anche che avrebbe presentato una denuncia ufficiale. La Commissione Disciplinare della Federazione Messicana ha avviato un’indagine per chiarire quanto successo all’Estadio Ciudad de los Deportes, inclusi gli insulti verso l’arbitro da parte di alcuni elementi del Cruz Azul.
“Me amenazaron. Prensentaré una denuncia al Ministerio Público”
🗣 Edgar Malagón, reportero de @mediotiempo que fue agredido por Mathías Cardacio e Iván Alonso, integrantes del Staff de Cruz Azul. pic.twitter.com/zzeccfRmRp
— Multimedios Deportes (@mmdeportesmx) December 9, 2024
¡TERRIBLE! GENTE DE CRUZ AZUL AGREDIÓ A LA PRENSA🚨🚨❌
Edgar Malagón, reportero de Mediotiempo, fue encarado por Mathias Cardacio, director de futbol de Cruz Azul tras la derrota contra América.#TeDaMásEmociones #CruzAzul pic.twitter.com/mj3Y9y9x0c
— La Octava Sports (@laoctavasports) December 9, 2024