Sono ormai anni che il Milan vive in un circolo vizioso: gioia, illusione e delusione. A Bergamo c’è la grande occasione per interromperlo
I tifosi del Milan in queste ore sono stati piacevolmente distratti dalla presentazione della nuova maglia. Una maglia che rappresenta la storia di questo club glorioso, che ormai da anni però vive di troppi alti e bassi.
Domani Rafa Leao e compagni torneranno ad indossare quella della stagione 2024/2025 che incarna comunque gli stessi valori e che va onorata fino alla fine. Domani a Bergamo il Diavolo deve avere quella faccia cattiva e attenta, ammirata al Bernabeu, per dare una svolta definitiva alla propria stagione e trovare continuità.
Nell’ambiente si respira aria di svolta: tra i tifosi c’è la consapevolezza che la partita contro la grande e temuta Atalanta rappresenti un po’ un’ultima spiaggia per rientrare nella lotta Scudetto. Vincere contro gli uomini di Gian Gasperini significherebbe dire all’Italia intera, che sta giustamente snobbando il Diavolo, “Noi ci siamo, il Milan è tra le grandi di questo campionato”. In caso contrario si continuerà a vivere in un limbo, in una stagione di alti e bassi, tra gioie (spesso effimere), illusioni, di poter tornare grandi, e delusioni.
Milan, ecco perché credere alla svolta
Ma Paulo Fonseca ha compiuto il primo grande passo che porta a pensare che si può diventare grandi seriamente e di avere quella agognata continuità. La speranza è chiaramente quella che non si tratti dell’ennesima illusione. Un’illusione che coinvolge tutti, dai tifosi ai giornalisti.
I presupposti per una svolta, però, ci sono per davvero, più di ogni altra volta. Il Milan pare, infatti, aver trovato i suoi equilibri con una formazione che finalmente si può recitare come una preghiera. Bergamo ci dirà se il ciclo proseguirà, trasformando un’illusione in delusione, o se finalmente si potrà pensare da squadra matura.
Il cambio di rotta è davvero sotto gli occhi di tutti. Se fino a qualche giorno fa si chiedeva quale fosse la formazione titolare del Milan nessuno sapeva rispondere. Oggi appare alquanto facile e salvo cambi dovuti a infortuni, a Bergamo, il Diavolo si presenterà con Maignan, Emerson Royal, Gabbia, Thiaw, Theo Hernandez, Reijnders, Fofana, Musah, Pulisic, Leao e Morata.
E se la convinzione di una formazione titolare non basta per pensare che si sia davanti ad una svolta, pensiamo a quanto Rafa Leao sia cambiato o quanto Reijnders e Fofana stiano bene, così come Gabbia e Thiaw al centro della difesa. E’ in crescita, poi, anche il tanto bistrattato (spesso ingiustamente) Emerson Royal e Morata ha iniziato finalmente a fare soprattutto l’attaccante. Di Pulisic trequartista non occorre aggiungere niente.
L’unico a mancare oggi è il vero Theo Hernandez, che ultimamente – per via di uno stato psico-fisico non ottimale – ha pensato più a difendere, ma chissà che non torni quello che tutti conosciamo proprio contro l’Atalanta. E se il tifoso del Milan ha voglia di essere ancor più positivo può pensare anche alle risposte date da Abraham e Chukwueze. E’ probabile che ci stiamo illudendo ancora e che la gioia e la speranza si trasformino nell’ennesima delusione. Sarà Bergamo a dirci tutta la verità.