Il club rossonero lavora su San Donato e su Milano per il nuovo impianto sportivo: nei prossimi mesi sarà chiara la scelta definitiva, che avrà delle conseguenze.
In questo momento l’ambito sportivo è quello più importante per il Milan, che sta andando bene in Champions League ed è sotto le aspettative in Serie A. Nel frattempo la società è impegnata anche in altri settori e uno di questi è certamente la realizzazione di un nuovo stadio di proprietà.
Il club rossonero ha due opzioni: l’area San Francesco a San Donato Milanese e il quartiere San Siro a Milano. Nel primo caso costruirebbe una casa tutta propria, mentre nel secondo continuerebbe a convivere con l’Inter. In questo momento il piano A è San Donato e sembra essere quello più probabile, con un investimento da circa 40 milioni di euro effettuato per l’acquisto dei terreni e un iter avviato per l’Accordo di Programma. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Squeri, è ben predisposta nei confronti del progetto: rappresenta una grande occasione di valorizzazione e sviluppo per il comune situato nel sud milanese.
Milan, San Donato o San Siro per il nuovo stadio?
La possibilità di rimanere a Milano assieme all’Inter si è riaperta quasi a sorpresa negli ultimi mesi. Il sindaco Giuseppe Sala ha capito che perdere le due squadre sarebbe un danno per la città e ha cercato delle soluzioni. Scartata definitivamente l’ipotesi di ristrutturare il Giuseppe Meazza, i club hanno accolto invece l’idea di tornare a ragionare su un nuovo stadio che sorgerebbe sempre in zona San Siro. Si è sostanzialmente tornati al progetto del 2019, poi accantonato per vari motivi.
Uno dei motivi è il vincolo storico-culturale che può scattare nel 2025 impedendo di demolire il secondo anello della Scala del Calcio. Esso può essere superato se Milan e Inter decidessero di comprare l’impianto, che quindi non sarebbe più di proprietà pubblica, bensì privata. Sala ha chiarito che si aspetta che il processo di vendita possa essere completato entro l’estate 2025, con l’offerta di acquisto che dovrebbe arrivare in Comune entro il primo trimestre del nuovo anno. L’Agenzia delle Entrate ha valutato il Giuseppe Meazza e le aree circostanti 197 milioni di euro.
Il fatto che il Milan stia valutando anche di rimanere a San Siro ha portato il Comune di San Donato a chiedere dei chiarimenti nelle scorse settimane. C’è stato un incontro Squeri-Scaroni che è stato molto importante. C’è chi si è chiesto cosa succederebbe nel caso in cui il club rossonero scegliesse di restare a Milano, facendo saltare l’operazione imbastita sull’area San Francesco. Una risposta l’ha fornita Guido Massera, consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia: “La società Sportlifecity che ha depositato la richiesta di variante per la costruzione dello stadio nell’area San Francesco – riporta calcioefinanza.it – si impegna a rimborsare all’Ente i costi sostenuti nella misura massima 220.000 euro, qualora la scelta di non realizzare lo stadio a San Donato fosse ascrivibile a scelte e valutazioni dell’AC Milan“.
Sportlifecity è la società che vede il Milan azionista con il 90% e che ha acquistato i terreni a San Donato. Se non dovesse andare fino in fondo con il progetto stadio a San Donato, ci sarebbe un risarcimento a favore del Comune per le spese di consulenza e le pratiche amministrative sostenute. Presto per dire cosa succederà.