Leao sta cambiando e a Bratislava è arrivata l’ennesima conferma: il gol del portoghese è un’altra prova schiacciante
Non è bastata la vittoria contro lo Slovan Bratislava di Champions League. Per il Milan, e nello specifico per Paulo Fonseca, è ancora tempo di grosse critiche per la prestazione offerta, non troppo diversa da quella di sabato contro la Juventus. Stavolta però il risultato è diverso e ora i rossoneri possono davvero sognare di qualificarsi alla fase successiva del torneo: sarà fondamentale vincere le prossime tre, ma ora i tifosi si aspettano un cambio di rotta sul piano del gioco.
Fonseca è stato duramente criticato in queste ore anche per la decisione di mandare in panchina di nuovo Rafael Leao, dopo che ne aveva giocate tre di fila dal primo minuto. Il portoghese gli ha preferito Noah Okafor, per poi cambiare subito ad inizio ripresa. Nell’intervallo infatti l’ex allenatore del Lille ha lanciato subito Rafa e lui gli ha risolto la partita: dopo un inizio complicato, l’esterno ha segnato il gol del 2-1 che ha sbloccato il risultato e anche la testa dei suoi compagni. Da lì in poi, infatti, la vittoria non è stata in discussione, nemmeno dopo il 3-2 di Marcelli. Una rete, quella di Leao, che sa di conferma: è l’ennesima prova, dopo Madrid, Cagliari e Nazionale, che Rafa sta cambiando il suo modo di giocare.
Siamo abituati a vedere Leao sempre e solo in una posizione: piedi sulla linea laterale, palla addosso (pochissime volte gli abbiamo visto negli anni attaccare, bene, la profondità) e uno conto uno. Troppo poco per un giocatore con le sue qualità e il suo talento: a 25 anni, già compiuti, un giocatore del suo livello poteva e doveva migliorare, partecipare di più alla manovra, entrare nel vivo del gioco.
Potrebbe essere questo uno dei motivi che ha spinto Fonseca ad avere un approccio diverso rispetto a quello che aveva Pioli: il portoghese ha sempre riconosciuto la forza e l’importanza di Leao, ma doveva migliorare e cambiare il suo modo di stare in campo. Non è stato semplice convincerlo ma già da qualche settimana abbiamo visto un Leao diverso: a partire da Madrid, quando è tornato titolare dopo le tre panchine di fila in campionato, per finire a ieri, quando ha segnato il gol del 2-1 muovendosi da attaccante e “chiamando” alla palla in verticale Fofana. Che ha capito e lo ha servito nel modo giusto, con la collaborazione di Abraham, che con il velo si è disinteressato del tracciante. Movimenti che abbiamo visto anche in Nazionale durante l’ultima sosta e, come detto, anche a Madrid e, soprattutto, a Cagliari, quando ha segnato una doppietta. Siamo a tre gol nelle ultime tre: qualcosa è cambiato.