Prestazione generosa di Morata a San Siro, però non basta: la produzione in fase offensiva è pressoché nulla.
Milan-Juventus è stata una partita molto brutta, chi l’ha vista non può che giudicarla in questo modo. Ma se alla squadra di Thiago Motta il risultato di 0-0 può andare bene, invece a quella di Paulo Fonseca sarebbe servito vincere. Al termine di questa giornata di Serie A la situazione di classifica sarà probabilmente peggiore, con più distanza dal primo posto e in generale dalla zona Champions League.
Di base, pareggiare contro la Juve non dovrebbe essere visto come qualcosa di negativo, però ieri a San Siro c’era la possibilità di fare qualcosa di più per conquistare i 3 punti. I bianconeri avevano alcune assenze e giocavano senza un centravanti. Il Diavolo ne aveva tre a disposizione, ma ha giocato solamente Alvaro Morata, mentre Tammy Abraham e Francesco Camarda sono rimasti in panchina per tutta la partita.
Fonseca nel post-partita ha spiegato perché Abraham non sia entrato a dare più fisicità e presenza in area: “La Juve creava tanta superiorità a centrocampo, non avendo attaccanti, e avevamo bisogno del lavoro di Morata. Ci hanno obbligati a questo“.
Morata ha fatto il suo consueto lavoro generoso nell’aiutare la squadra, però in area non si è praticamente visto. Ha giocato molto fuori, cercando di pressare e di gestire bene i palloni che ha avuto tra i piedi. Purtroppo negli ultimi 16 metri si è fatto notare solo con un colpo di testa con il quale non ha inquadrato la porta al 38′. Come evidenziato da DAZN, il numero 7 del Milan ha toccato solamente tre palloni in area della Juventus. Troppo poco.
Certamente i rossoneri non hanno fatto una grande partita offensiva e non lo hanno messo nella migliore condizione per fare gol, però Alvaro non ha quasi fatto l’attaccante a San Siro. C’erano anche delle richieste specifiche di Fonseca, ma non aver avuto un vero riferimento capace di riempire l’area non è stato di aiuto per impegnare la difesa bianconera. La rinuncia ad Abraham anche nel finale dice molto di quanto timore avesse Fonseca di prendere gol.
Tornando a Morata, il suo digiuno in Serie A dura da due mesi: l’ultimo gol in campionato è datato 27 settembre (Milan-Lecce 3-0). L’ultima rete in assoluto, invece, è del 5 novembre nella fantastica vittoria 3-1 sul campo del Real Madrid in Champions League. Servono più gol da parte dello spagnolo, che chiaramente va anche messo nella condizione adatta per fare male alle difese avversarie. Vedremo se nelle prossime partite andrà meglio.