Il terzino mancino è finito nel mirino della critica dopo la partita contro il Cagliari. C’è inoltre il problema rinnovo da risolvere: il punto della situazione
Per giorni è stato Rafa Leao il bersaglio preferito della critica di tifosi e giornalisti. Il portoghese è stato accusato di essere svogliato e mai inciso, come sapeva fare.
C’è chiaramente chi ha sempre sostenuto il numero dieci rossonero, ma contro il Real Madrid è arrivata la svolta, convincendo proprio tutti, con Paulo Fonseca, che ha manifestato la propria soddisfazione, soprattutto dopo Cagliari. In Sardegna, d’altronde, ha ritrovato il gol, una doppietta con la quale ha tagliato il traguardo dei 50 centri in Serie A. Leao ha inoltre comunicato al mondo di essere diventato papà. Non può dunque che essere un ottimo momento per il campione portoghese, nonostante il pareggio all’ultima giornata.
Così se Leao non ha nulla per essere al centro delle critiche, il mirino è stato spostato su Theo Hernandez. Il terzino francese oggettivamente sta passando un momento complicato e dopo la squalifica rimediata a Firenze non si è messo in mostra con le sue spettacolari galoppate sulla fascia. Qualcuna c’è stata, ma senza troppa continuità.
Contro il Cagliari, però, Hernandez è stato accusato soprattutto di avere responsabilità nel gol del pareggio. Ma è difficile appoggiare chi la pensa in questa maniera.
A ‘scagionare’ Theo ci ha pensato così Beppe Bergomi, che di comportamenti difensivi qualcosa di certo conosce: “Sul terzo gol, il Milan ha la difesa a 5 e il Cagliari porta 3 attaccanti centrali: Theo è ben posizionato, contrariamente Okafor che è al limite dell’area e a inizio azione vede Zappa ma se ne disinteressa”.
Che Theo Hernandez possa far meglio è fuori discussione, ma non può essere lui il capro espiatorio. E’ evidente che il sistema difensivo in certe partite non sta funzionando e considerando le prestazioni di tutti gli altri non può essere il francese il problema. Ma un problema per Theo c’è ed è quello legato al rinnovo. Il tempo passa inesorabilmente e la firma sul contratto non arriva, nonostante la volontà del giocatore così come quella del Milan sia di andare avanti insieme. Magari rendere Hernandez un calciatore del Diavolo a vita potrebbe dargli ulteriori stimoli. I tifosi incrociano le dita e sperano di rivedere presto il vero Theo.