Chi sono gli insostituibili del Milan? Fonseca non può fare a meno di cinque giocatori. Fra questi non c’è Leao
Ancora adesso non si parla d’altro che dell’esclusione di Rafael Leao dai titolari in Monza–Milan per la terza volta di fila in campionato. Al suo posto ha giocato Noah Okafor, che in questo momento sta dando qualcosa in più soprattutto in fase di non possesso. Il portoghese è entrato a mezz’ora dalla fine: una buona azione individuale, un tiro sparato fuori dallo stadio e poco altro.
Insomma, la reazione di Leao ai segnali di Fonseca non sono granché. “Non esiste conflitto, è solo una scelta tecnica“, ha spiegato più volte l’allenatore anche nella giornata di ieri. Spiegazione che non convince stampa e tifosi, che spingono su una rottura fra i due e su un rapporto mai decollato. La domanda che dobbiamo farci è: ma Leao è davvero così indispensabile per il Milan? Le sue qualità sono indiscutibili, ma averlo sempre e comunque in campo è realmente una necessità?
Il Milan non può fare a meno di loro
Ogni squadra ha la sua ossatura, a prescindere dalla gestione delle forze, inevitabile quando si gioca ogni tre giorni. Un numero limitato di giocatori che, per caratteristiche tecniche, fisiche e psicologiche, sono imprescindibili. Oggi il Milan di giocatori insostituibili ne ha cinque, e fra questi Leao non c’è.
Fonseca ha spiegato nel post-partita che lo status non esiste e che ogni giocatore è uguale all’altro. Una visione condivisibile ma è chiaro che il Milan ha un gruppo di elementi dei quali non può fare a meno per peso specifico e per importanza. Il vero Theo Hernandez, cioè quello sul pezzo e concentrato, rientra certamente fra gli insostituibili: la sua assenza si è sentita parecchio nelle due partite che ha saltato per squalifica. E, a proposito, lo stesso discorso vale per Reijnders: con loro due in campo, Milan-Napoli sarebbe finita comunque così? Forse no, ma non lo sapremo mai.
Un altro giocatore del quale non si può fare a meno è Fofana, unico per caratteristiche: nelle ultime settimane è cresciuto in maniera evidente ed è sempre più intoccabile. A questi poi si aggiungono altri due giocatori offensivi: Christian Pulisic e Alvaro Morata. Il primo è troppo importante per i gol, gli assist, l’intelligenza tattica (grazie a lui è stato possibile passare al 4-3-3 senza palla ieri a Monza) e la posizione fra le linee, unico con le caratteristiche giuste per fare quel lavoro. Lo spagnolo, invece, per atteggiamento e impegno, è unico. A spiegare il motivo ci pensa lo stesso Fonseca: “Quello che fa per la squadra è magnifico. Senza dubbio è stato l’uomo della partita. Ha avuto occasioni per fare gol e non ha segnato, ma arriverà“, poco da aggiungere.