Quanta emozione per Jannik Sinner, il numero uno al mondo nel tennis, dopo la confessione fatta ai microfoni di Sky Sport in una lunga intervista concessa
Enorme emozione per Jannik Sinner, dopo le ultime dichiarazioni rilasciate. Un Sinner che sta sorprendendo sempre di più anche per il suo lato umano e le confessioni che settimana dopo settimana sta concedendo nelle varie interviste fatte. Proprio lui che non ama i riflettori, da sempre schivo a cose del genere. Queste sono le occasioni perfette per conoscerlo meglio sotto tutti i punti di vista.
Negli ultimi giorni, infatti, è stato pubblicato lo speciale “Sinner, oltre il tennis – Capitolo 3“, con vari aneddoti da parte del campione di San Candido rilasciati in un dialogo col direttore di Sky Sport, Riccardo Ferri. L’azzurro tra un allenamento e l’altro si è raccontato, parlando di questo 2024 da sogno. La svolta definitiva alla carriera e che probabilmente segnerà il passaggio dalla vecchia guardia a quella nuova. Il classe 2001 ha conquistato la vetta della classifica dedicata al ranking ATP a giugno e non ha nessuna intenzione di mollarla.
Nonostante la vicenda doping continui a fare da spauracchio, l’attuale leader del mondo delle racchette prova a restare concentrato solo sul campo, riuscendoci alla grande con diversi trofei conquistati nelle ultime settimane (spicca naturalmente il secondo grande Slam stagionale e della carriera con l’US Open).
Fondamentale nella carriera di un tennista è anche il ruolo del proprio allenatore. Infatti Sinner ha svoltato quando ha cambiato coach nel 2022. Proprio in quel periodo, quando non riusciva a decollare e mantenere le aspettative alte, passò dal suo storico coach Riccardo Piatti al duo composto da Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Proprio loro sono stati fondamentali per le sue vittorie, come asserito dallo stesso Sinner, emozionando tutti.
“Simone e Darren mi aiutano molto, la differenza tra loro due mi completa“ asserisce l’altoatesino. “Il primo è un allenatore molto tecnico e tattico, mentre il secondo mi aiuta a trovare le parole giuste al momento giusto. Tra di loro c’è grande rispetto reciproco”. Poi il focus si sposta sulla vicinanza dei due allenatori nei momenti difficili affrontati: “Darren Cahill è stato sempre con me quando le cose non andavano, venendo con me. Lo stesso ha fatto mio padre”.
E questo per lui è molto importante: “Grazie a loro mi sono sentito al sicuro, protetto. Per questo dico che le vittorie importanti arrivano anche grazie alle persone che mi sono vicine perché senza di loro non sarebbe possibile. Sono contento di esserci riuscito e di separare i problemi dal mio lavoro”.