Nessuno aveva mai detto questo su Cristiano Ronaldo: l’ex compagno di squadra fa una clamorosa rivelazione sul portoghese
Cristiano Ronaldo a quasi 40 anni non ha alcuna intenzione di fermarsi. Dopo la fine della sua seconda esperienza con la maglia del Manchester United, l’ultima in Europa, il portoghese ha deciso di continuare a giocare in Arabia Saudita, all’Al-Nassr, club con il quale ha firmato un incredibile contratto da 200 milioni.
Nell’ultimo mese, il suo allenatore è Stefano Pioli. L’ex milanista, dopo la fine del matrimonio con i rossoneri a giugno, ha accolto la possibilità di guidare il portoghese, oltre ad un gran bel gruppo di campioni, e di mettere in banca soldi necessari per le sue future generazioni. Una scelta di vita ed economica più che professionale, insomma. Potremmo dire lo stesso anche di Cristiano Ronaldo, ma lui sta affrontando questa avventura con la solita mentalità di sempre, con un unico e grande obiettivo all’orizzonte: raggiungere quota 1000 gol in carriera. Ecco, appunto, la mentalità: è sempre stato questo il suo punto di forza, fin da giovanissimo. L’idea di diventare il migliore lo ha trascinato da subito.
La carriera di Cristiano Ronaldo è iniziata prestissimo e subito con grandi risultati con la maglia del Manchester United, ma non è stato un percorso netto. Il portoghese ha cambiato approccio rispetto ai primi anni quando era più spregiudicato e meno famelico. Poi però è scattato qualcosa nella sua testa. Che è poi diventato ciò che lo ha reso quello che è oggi: uno dei più grandi di sempre della storia di questo sport.
Ospite nel Podcast “Rio Presents” di Rio Ferdinand, l’ex compagno di squadra Nemanja Vidic (con un breve passato anche all’Inter), oggi 43enne, ha fatto una interessante rivelazione in merito a quel periodo insieme a Cristiano Ronaldo: “Non mi aspettavo che avrebbe fatto così bene per così tanti anni, ha sempre avuto una mentalità per cui voleva essere il miglior calciatore al mondo. E non l’ha nascosto. Non aveva nemmeno paura di dirlo anche nello spogliatoio“. Fino ad oggi nessuno aveva mai detto questo del fuoriclasse portoghese, che non ha quindi mai nascosto la sua volontà di diventare il migliore. “Quando è arrivato era un giocatore simile a Berbatov, si voleva divertire con skill e dribbling, la sua priorità non era segnare. Poi negli ultimi due anni di carriera allo United è totalmente cambiato. Era pronto per andare a Madrid“, il resto poi è storia.