Trema un’importante panchina di Serie A, i tifosi rossoneri restano con il fiato sospeso: la prossima partita può essere decisiva
Lo spettro dell’esonero aleggia sulla panchina di una big di Serie A. L’inizio di stagione non è stato quello che tanti tifosi speravano. Che ci potessero essere difficoltà dopo quanto accaduto negli ultimi anni era chiaro ed evidente. In pochi però immaginavano che la squadra potesse affrontare una crisi di rigetto del genere. Un cambiamento a questo punto sembra quindi inevitabile, e la prossima sfida potrebbe diventare già quella decisiva per il futuro dell’allenatore: un Bologna-Milan da dentro o fuori, ad altissima tensione.
D’altronde, chi si aspettava che, in poco tempo, Fonseca potesse riuscire a trasformare radicalmente la squadra rossonera, era evidentemente in errore. Il tecnico portoghese ha avviato una rivoluzione i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per poter arrivare al compimento bisognerà però attendere ancora.
Servirà tempo, all’ex Lille, per riuscire a rendere questo Milan una squadra davvero di respiro europeo. Tempo che la società sembra intenzionata a fornirgli, come dimostrato dalla fiducia accordatagli dopo le sconfitte di questo inizio di stagione. E d’altronde, tra campionato e Champions, nella seconda metà di ottobre Fonseca sembra aver trovato gli accorgimenti necessari per poter raggiungere i risultati, anche senza passare per un gioco dominante.
La sua panchina, per il momento, sembra quindi salda. Non si può dire altrettanto, invece, di quella di un suo collega, che paradossalmente potrebbe venire “esonerato” dallo stesso Fonseca in caso di ennesima delusione nel prossimo delicatissimo confronto diretto tra i due.
Che Italiano potesse incontrare qualche difficoltà nel trasferimento da Firenze a Bologna era evidente. E non tanto per il fatto di doversi confrontare con una squadra orfana di uno degli allenatori più acclamati in Europa in questo momento, Thiago Motta, quanto piuttosto per la complessità di dover affrontare la competizione più difficile al mondo, la Champions League, avendo a disposizione una rosa forse da Europa League, se non addirittura da Conference.
Per i felsinei la qualificazione alla Champions ottenuta lo scorso anno è stata sì un sogno, ma anche un’anomalia. Lo ha dimostrato il calciomercato fatto la scorsa estate. Una sessione mirata a cercare di non indebolire troppo la rosa, non certo a rafforzarla e renderla ancora più competitiva.
L’ex tecnico della Viola si è trovato quindi a dover gestire una situazione estremamente difficile, anche per un allenatore come lui, in grado nella sua carriera di trasformare squadre più o meno mediocri in formazioni dalla forte identità, come nel caso del suo Spezia o, almeno a tratti, della sua Fiorentina.
A Bologna la sua mano si è vista ancora poco sul piano del gioco, e ancor meno su quello dei risultati. 9 punti in 8 partite disputate in campionato, con una sola vittoria e ben sei pareggi, sono lo specchio delle difficoltà di una squadra che ha mostrato di soffirire di astinenza da gol e di fare una tremenda fatica a gestire il risultato anche quando riesce a passare in vantaggio.
Se a tutto questo aggiungiamo una difesa che non si è certo dimostrata imperforabile, e un cammino in Champions non da sogno, è chiaro che i tifosi felsinei comincino a chiedersi se sia stata una scelta giusta affidare a un allenatore come Italiano la squadra rossoblù nella stagione più eccitante e difficile della recente storia bolognese. Anche per questo motivo, in caso di sconfitta contro il Milan, potrebbero essere in molti a chiedere il suo esonero. E non è detto che tale richiesta non venga accolta anche dalla dirigenza, considerando che in questo momento nessuno, nemmeno tra i vertici societari, sembra soddisfatto di questo inizio di stagione.