Serata dolceamara per Camarda a San Siro: ha stabilito un nuovo primato di cui andare fiero, però ha anche un motivo per essere un po’ rammaricato.
Le assenze di Tammy Abraham (infortunato) e Luka Jovic (fuori dalla lista UEFA e alle prese con un problema fisico) hanno spinto Paulo Fonseca a portare Francesco Camarda in panchina per Milan-Club Brugge di Champions League. Forse il giovane attaccante non pensava neppure di entrare in campo, invece c’è stato uno storico debutto.
A 16 anni e 226 giorni è diventato il più giovane esordiente rossonero e del calcio italiano in Champions League. Fonseca lo ha inserito al 75′ al posto di Alvaro Morata, centravanti molto più esperto che ha instaurato un buon rapporto con lui. È entrato in campo con tanta voglia di fare bene e all’87’ aveva anche trovato il gol con un colpo di testa su cross di Tijjani Reijnders. Ha scatenato tutta la sua gioia nell’esultanza e i compagni lo hanno celebrato con grande entusiasmo, ma purtroppo poco dopo la rete è stata annullata per un suo leggero fuorigioco. Una grande delusione per il ragazzo, che aveva accarezzato la possibilità di realizzare un sogno ancora più grande del “semplice” debutto nella massima competizione UEFA per club.
Se da un lato c’è stata la felicità per l’esordio e la vittoria del Milan, dall’altra c’è stata anche l’amarezza per il gol non convalidato. I compagni lo hanno consolato a fine partita e quanto successo deve dare a Camarda una spinta in più a lavorare sodo per diventare un grande attaccante. Ha mezzi importanti e se lavorerà bene potrà diventare un giocatore molto importante per la Prima Squadra in futuro.
Per adesso Francesco deve accontentarsi di un record che lo posiziona al primo posto tra i debuttati italiani nella UEFA Champions League. Ha battuto il precedente primato di Moise Kean, che lo aveva stabilito con la Juventus. Vediamo di seguito la top 10 attuale.
Dopo aver battuto il record, ora Camarda punta a crescere sempre di più: “Il record mi dà molto orgoglio – ha detto a Sky Sport – però adesso mi spinge a dare di più per migliorare e per far sì che queste notti accadano più spesso. Il gol è stato l’emozione più bella della mia vita, poi purtroppo il VAR mi ha fatto uno scherzo. Sono tanto deluso, ma sono cose che succedono nel calcio. Voglio fare di più. È assolutamente il giorno più bello della mia vita sportiva, non ho parole per raccontarlo. Queste sono le notti che sogni fin da bambino e quindi dai la vita quando giochi”. La mentalità è quella giusta.