Okafor ha risposto presente nell’ultima partita contro l’Udinese: spera che Fonseca gli dia maggiore fiducia per il futuro.
Sabato scorso in Milan-Udinese c’è stata l’esclusione di Rafael Leao dalla formazione titolare e ciò ha consentito a Noah Okafor di avere un’occasione. Occasione che il nazionale svizzero ha sfruttato bene, anche se a causa dell’espulsione di Tijjani Reijnders è stato il giocatore sacrificato per far entrare un altro centrocampista nel secondo tempo.
Al 10′ l’ex Salisburgo aveva consegnato una buona palla per l’inserimento in area di Reijnders, chiuso da Jaka Bijol. Al 13′ è stato protagonista dell’azione del gol vittoria: partito dalla fascia sinistra dalla sua metà campo, ha superato con velocità e forza fisica Jordan Zemura, per poi servire un pallone perfetto a Christian Pulisic, il quale l’ha passato a Samuel Chukwueze per la conclusione vincente da dentro l’area.
Al 18′ cross dalla sinistra per il colpo di testa di Alvaro Morata, che purtroppo non angola e permette a Maduka Okoye di parare. Nel recupero aveva servito un’altra palla interessante a Chukwueze, che in area ha preferito calciare (deviazione in corner) invece di cercare l’assist per un compagno. In fase offensiva Okafor ha fatto sentire la sua presenza finché è rimasto in campo. In quella difensiva si può dire che è stato salvato da un leggero fuorigioco nell’azione del gol annullato a Kingsley Ehizibue, che gli era andato via sul cross di Oier Zarraga. Certamente le diagonali difensive non sono il suo forte, però può migliorare.
La prestazione di Okafor a San Siro è stata positiva e incoraggiante per il futuro. Non giocava titolare da Lazio-Milan 2-2 del 31 agosto e ha dimostrato che Fonseca può contare su di lui. Contro il Club Brugge tornerà in panchina, dato che è già stato annunciato l’impiego di Rafael Leao dal primo minuto, però lo svizzero intende farsi trovare pronto nel caso in cui dovesse essere chiamato in causa a partita in corso.
Il fatto che Okafor dimostri di poter giocare a un livello alto è importante anche per lo stesso Leao, forse abituato a sentirsi intoccabile al Milan. Con Fonseca il numero 10 rossonero viene messo più in discussione e l’allenatore spera di riuscire a sbloccare definitivamente il potenziale del suo connazionale. È pronto ad aiutarlo, ma anche a tenerlo in panchina se non dovesse convincerlo per atteggiamento o altro. Noah non è Rafa per talento, però ha qualità e intende fare di tutto per ritagliarsi uno spazio importante nel Milan.
Con Stefano Pioli ci sono stati momenti in cui avrebbe meritato più fiducia, con Fonseca auspica di essere maggiormente protagonista, anche se davanti a sé ha uno come Leao. Il fatto di poter essere un’alternativa valida e credibile può essere da stimolo al portoghese, chiamato ad alzare il suo livello.
Fonseca in conferenza stampa lunedì ha parlato chiaro: “Per me è stato importante ciò che hanno fatto Chuku e Okafor contro l’Udinese, hanno qualità e hanno bisogno di fiducia. Hanno giocato bene. È importante avere giocatori dello stesso livello. Sono stato soddisfatto. Chi è entrato ha detto a me e a tutti che possiamo contare su di loro, sono pronti per giocare. Per me è una grande soddisfazione avere questa possibilità“. Tra l’altro, Noah può agire anche da prima o da seconda punta, offre più soluzioni al mister.