L’espulsione di Reijnders nasce da una lettura semplice sbagliata da parte di tutta la difesa ma in particolare dell’olandese
Il Milan è riuscito a portare a casa i tre punti dalla partita con l’Udinese a San Siro nonostante un’ora di gioco con un uomo in meno. Intorno alla mezz’ora del match, Tijjani Reijnders è stato espulso per fallo da ultimo uomo su Lovric. Un episodio che ha fatto parecchio discutere perché, in effetti, se è giusta dal punto di vista del regolamento, è altrettanto esagerata sul piano del buon senso.
Il motivo è molto semplice: Reijnders fa di tutto per non commettere fallo. La caduta di Lovric è causata prima da uno sfioramento con l’olandese e poi da un auto sgambetto. Questo basta per rendere l’espulsione corretta per quanto riguarda il regolamento. Come sempre, però, in casi come questo, il problema è, appunto, la regola stessa. Se è giusto sottolineare quindi l’aspetto disciplinare, è corretto anche parlare dell’errore tecnico e tattico della difesa rossonera nell’occasione dell’espulsione. Una vera e propria frittata, come si dice in questi casi, che coinvolge un po’ tutti ma che vede in Reijnders, molto probabilmente, il protagonista in negativo maggiore.
L’episodio dell’espulsione nasce infatti da una situazione molto semplice da leggere e che, stando a quello che si è visto per tutta la mezz’ora, Fonseca aveva già previsto e preparato. In fase di non possesso, infatti, il Milan è schierato con una sorta di 4-3-3, come col Torino al debutto: è Pulisic a fare la mezzala, così da liberare uno dei due centrocampisti a dare manforte alla difesa proprio per gestire gli inserimenti di Lovric dal centro destra.
Reijnders è su di lui mentre Bijol costruisce indisturbato. Una chiara e facile situazione di palla scoperta. Che, di consueto, prevede una preparazione mentale e fisica a correre all’indietro per eventuali imbucate o lanci lunghi. Pavlovic rompe la linea facendosi attrarre dal movimento ad andare in contro di Lucca: può essere già questo considerato un errore, visto che l’idea di Fonseca è di mantenere sempre la linea, ma il serbo è agisce perché vede Reijnders pronto e puntuale proprio su Lovric. A quel punto, creato lo spazio, inizia la corsa del centrocampista friulano e il lancio di Bijol, e qui è ben visibile l’errore da matita rossa di Reijnders.
L’olandese ignora il pericolo di una palla scoperta e la sua postura del corpo è completamente sbagliata perché non idonea, come dicevamo prima, a correre all’indietro. A quel punto il lancio è facile facile così come la corsa di Lovric, che taglia il campo e vola verso Maignan. Si crea quindi la situazione che porta all’espulsione. Che Chiffi poteva sicuramente evitare, così come poteva farlo il Milan gestendo meglio una lettura piuttosto semplice.