I tifosi rossoneri temono che il club abbia fatto un altro “regalo” alla Juve: una cosa già successa in passato e che lasciò l’amaro in bocca.
Quando in estate il Milan ha ceduto Pierre Kalulu alla Juventus si sono scatenati tanti commenti su questa scelta. Non sono pochi coloro che hanno ritenuto un errore dare il difensore francese a una squadra rivale, tra l’altro a condizioni abbastanza favorevoli.
L’ex Lione si è trasferito a Torino in prestito oneroso da 3,3 milioni di euro (pagabili in 2 esercizi) con diritto di riscatto fissato a 14 milioni (pagabili in 3 esercizi) e bonus per altri 3 milioni. Un totale da 20,3 milioni. Quasi tutta plusvalenza per il Diavolo, che nel 2020 lo ha tesserato dopo la scadenza del suo contratto con il Lione: il classico affare a “parametro zero”, al netto delle commissioni all’agente e del contributo FIFA versato al club francese.
Kalulu era reduce da una stagione da dimenticare, visto che a causa degli infortuni ha collezionato solo 11 presenze totali. Inevitabilmente il suo prezzo è un po’ calato e la Juve ne ha approfittato per imbastire un’operazione decisamente vantaggiosa, cosa successa dopo che altri obiettivi di mercato erano sfumati.
Dal Milan alla Juventus: Kalulu come Davids?
Nelle prime partite in maglia bianconera è successo quello che tanti milanisti temevano: Kalulu sta avendo un ottimo rendimento. Sembra tornato ai livelli alti che si erano visti nelle prime due stagioni a Milano, in particolare la seconda, quando divenne titolare della squadra che ha poi vinto lo Scudetto. Con Fikayo Tomori compose una coppia davvero difficile da superare per gli attaccanti avversari. Ora è Thiago Motta a godersi la rinascita di Pierino e viene scontato immaginare che il suo cartellino verrà riscattato a fine stagione, anche se mancano tante partite da giocare e sappiamo che nel calcio tutto può cambiare in poco tempo.
C’è chi ritiene che il caso Kalulu possa assomigliare per certi versi a quello di Edgar Davids, che nell’estate del 1996 si era trasferito dall’Ajax al Milan a parametro zero e che un anno e mezzo dopo è stato ceduto alla Juventus per circa 9 miliardi di vecchie lire. Il centrocampista olandese aveva deluso le aspettative in maglia rossonera. E certamente non ha aiutato la frattura a tibia e perone accusata nel febbraio 1996. Oltre ad avere qualche problema in campo, pare non si fosse neppure inserito al meglio nello spogliatoio. A Torino il Pitbull si affermò a grandissimi livelli, quelli mai visti a Milano, e quindi la sua cessione ai rivali ha rappresentato un rimpianto.
Fabio Capello, ai tempi allenatore del Milan, a maggio di quest’anno ha raccontato quanto segue a Sky Sport: “Davids era forte anche da noi, ma ho dovuto mandarlo via perché c’erano stati alcuni problemi dal lato comportamentale. Però avevo chiesto espressamente di non darlo a nessuna squadra italiana, di cederlo all’estero“. Alessandro Costacurta, intervistato dal Corriere della Sera nel maggio 2007, rispose così: “Il compagno più deludente? Edgar Davids, quello che meno si è adattato al nostro spogliatoio“.
Silvano Ramaccioni, ex team manager rossonero, ne ha parlato recentemente ad Unlocker Room-The Rossoneri Podcast su Milan TV: “Arrivato dall’Ajax, a Milanello gli sembrava di vivere in una caserma e non riusciva ad ambientarsi. Fu brava la Juventus, quando lo prese da noi, a creare intorno a lui un ambiente diverso. Qui non riusciva a gestire la vita di Milanello, che comunque per tanti giocatori era l’ideale“.
Certamente i motivi che hanno portato Davids e Kalulu alla Juventus non sono esattamente gli stessi. Vedremo se il francese sarà capace di rilanciare la sua carriera come fece Edgar.