Un ex Milan ha raccontato il motivo per il quale dovette lasciare il club quando era alla guida della squadra: fu un grande dispiacere per lui.
La vita dell’allenatore non è semplice, sempre sotto pressione e sempre sotto esame. Quando i risultati mancano per un paio di partite, iniziano le critiche. Soprattutto se alleni una squadra con determinate ambizioni, è facile finire nel mirino della critica se le cose non vanno nel verso giusto. Al Milan lo stiamo vedendo con Paulo Fonseca.
Prima di Fonseca, anche altri tecnici che hanno occupato la panchina rossonera hanno ricevuto commenti negativi per diversi motivi. C’è chi ha avuto più tempo per lavorare e chi invece è rimasto lì per poco tempo. Tra coloro che rientrano nella seconda categoria c’è, ad esempio, Cristian Brocchi. Dal 12 aprile 2016 ha assunto la guida della squadra in seguito all’esonero di Sinisa Mihajlovic. Terminata la stagione, è terminata anche la sua esperienza da allenatore a Milano.
Dopo il ritiro dal calcio giocato a maggio 2013, aveva iniziato ad allenare nel settore giovanile del Milan: prima negli Allievi e poi nella Primavera. Faceva giocare bene le sue squadre e per questo Silvio Berlusconi lo apprezzava molto, per questo lo scelse quando venne meno la fiducia in Mihajlovic.
Brocchi in un’intervista a Radio Serie A ha nuovamente parlato della fine della sua avventura sulla panchina rossonera: “Vincendo la Coppa Italia nella finale Milan-Juventus, sarebbe certamente cambiato qualcosa, perché quando vinci cambia qualcosa. E se Berlusconi non avesse venduto il club, magari avrei proseguito anche nella stagione seguente. Avevo già fatto le convocazioni per il ritiro e il programma delle amichevoli. Proprio in quel momento, Berlusconi vendette il Milan. Se lo avesse fatto un mese dopo, io probabilmente avrei proseguito“.
Il Milan venne ufficialmente venduto nell’aprile 2017, ma già da molti mesi prima era iniziata la trattativa per la cessione a una “cordata” cinese. Il mercato estivo 2016, fatto dopo aver scelto Vincenzo Montella come allenatore, vide Adriano Galliani dover concordare ogni operazione con i futuri acquirenti. E avvenne lo stesso con il mercato di gennaio 2017.
Berlusconi avrebbe voluto confermare Brocchi, però poi si arrese. Già a luglio il tecnico lombardo trovò una sistemazione, firmando per il Brescia e quindi ripartendo dalla Serie B. A marzo 2017 l’esonero, a giugno l’avventura in Cina come assistente di Fabio Capello allo Jiangsu Suning. Un anno dopo l’addio e a ottobre 2018 la chiamata del Monza, che nel frattempo era stato acquistato da Fininvest e aveva Galliani come amministratore delegato. Ha riportato la squadra brianzola in Serie B nel 2020, poi a maggio 2021 la risoluzione del contratto dopo l’eliminazione nella semifinale playoff per la promozione in Serie A. La sua ultima esperienza da allenatore al Vicenza, da settembre 2021 a marzo 2022, è terminata con l’esonero.