Il tennista altoatesino, fresco di esordio vincente al Masters 1000 di Shanghai, è tornato sul caso Clostebol: tempi lunghi per la sentenza
Non ha battuto ciglio. Nonostante la stanchezza, lo stress per la riapertura del suo fascicolo relativo al caso doping, e soprattutto dopo la frustrazione per la sconfitta di Pechino nell’epica battaglia contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner ha ripreso a fare ciò che gli riesce meglio. Vincere. Chiamato all’esordio sui campi di Shanghai per il penultimo Masters 1000 di una stagione che è già leggendaria, il numero uno del mondo ha schiantato il giapponese Taro Daniel con un eloquente 6-1 6-4. In appena 1 ora e 17 minuti di gioco.
Stavolta, a differenza del pur ottimo cammino di Pechino, il campione non è partito come un diesel, ma ha subito pigiato sull’acceleratore, chiudendo il primo parziale in appena 22 minuti. Una dimostrazione di forza vieppiù opportuna in un momento in cui la tenuta mentale, per quanto straordinaria finora, potrebbe improvvisamente scemare.
“Sono stato molto a mio agio oggi, non ho avuto problemi a passare da Pechino e Shanghai. Cercherò di migliorare ancora in vista di domani, ma mi sono mosso bene e sono soddisfatto. Il mio nuovo team? Ci vuole tempo per conoscerci meglio ma già ci troviamo molto bene tra di noi, mi sembra ci sia un grande feeling e so che possono aiutare a migliorarmi ancora di più, dentro e fuori da campo“, ha dichiarato a caldo il leader del ranking mondiale.
Impossibile non parlare anche del ricorso al TAS di Losanna da parte della WADA, con la novità, arrivata mentre Jannik preparava il suo esordio a Shanghai, dell’assegnazione del numero di ruolo relativo al suo caso: CAS 2024/A/10908. Con questo numero di protocollo, il Tribunale Arbitrale dello Sport di fatto conferma di aver ricevuto il ricorso della WADA dando inizio all’iter del processo. Nulla si sa ancora, però, relativamente ai tempi del dibattimento.
Sinner torna sul ricorso al TAS: “Sarei sorpreso se…”
In realtà, nelle interviste seguite alla sua convincente vittoria al debutto, Jannik non ha parlato del caso che sta facendo discutere tutto il mondo del tennis. Lo aveva fatto però nella conferenza stampa precedente al match contro Daniel, ribadendo in qualche modo quanto lasciato trapelare a caldo durante il torneo di Pechino.
“Ne ho già parlato a Pechino, il ricorso è stata una cosa che mi ha sorpreso, anche se sapevo che c’era questa possibilità. Collaborerò come ho sempre fatto, ma vediamo. Sono fiducioso che questa situazione si risolvi positivamente e sarei molto sorpreso se invece non fosse così“, ha chiosato il campione, intanto bravissimo a lasciare la dolorosa questione fuori dal rettangolo di gioco.