L’addio alla Formula 1 ora è ufficiale. Cambia tutto all’interno della Scuderia e guardare al futuro con ottimismo appare complicato
Il 2026 è l’anno della rivoluzione in Formula 1. Molti aspettano il cambio dei regolamenti per tornare a sognare il titolo. Lo stanno facendo chiaramente in casa Ferrari, così come lo vuole fare Lewis Hamilton che ha deciso di scommettere sul Cavallino anziché sulla Mercedes.
Ma che dire di Fernando Alonso? Il pilota spagnolo che lo scorso 29 luglio ha compiuto 43 anni non ha alcuna intenzione di mollare e vuole provare a regalare un sogno impossibile con l’Aston Martin, che per l’occasione non sarà più con un motore clienti bensì con Honda. Un sogno che chiaramente è alimentato dall’arrivo in Scuderia di Adrian Newey, che inevitabilmente darà una grande mano a tutti.
In Formula 1 c’è chi è già proiettato nel 2026 con ottimismo e c’è chi guarda all’anno della rivoluzione con apprensione e tanta preoccupazione. Stiamo facendo riferimento all’Alpine, proprio l’ex Scuderia di Fernando Alonso che ha lasciato per approdare in Aston Martin. Un’avventura quella del pilota spagnolo non proprio esaltante, ma che aveva abbracciato per la presenza dei motori Renault, con cui l’asturiano ha fatto la storia della F1.
La Renault dice addio alla F1
La notizia per nulla felice per l’Alpine è legata proprio al motore francese, che ha deciso di lasciare al termine della stagione 2025.
Un annuncio inaspettato che rende di fatto l’Alpine una scuderia cliente. Non è ancora chiaro quale sarà il motore a cui si affiderà, ma è molto probabile che sia quello Mercedes. Chi è appassionato di F1 sa bene, però, cosa significhi avere solamente un propulsore non proprio. I sogni (se mai li avesse coltivati) di conquistare il Mondiale, dunque, per l’Alpine potrebbero già infrangersi qui.
I dipendenti del team preoccupati per le proprie sorti e per quelli della Scuderia hanno così scritto una lettere, sottolineando come i vertici Renault abbiano rifiutato di trovare una soluzione per il 2026: “Le soluzioni di partnership sono state rifiutate dal Gruppo, anche se avrebbero permesso di raggiungere diversi obiettivi: il mantenimento di un’attività in F1, la riduzione dei costi di sviluppo e di gestione, il mantenimento di tutte le competenze, la possibilità di portare un motore RE26 già ampiamente sviluppato e promettente”.
“Il sito di Viry-Châtillon – prosegue la lettera, riporta da formulapassion – passerà da 500 a 334 posti di lavoro il 1° gennaio, con la fine dei contratti di molti fornitori di servizi. Per tutti questi motivi, i rappresentanti del personale del CSE hanno espresso all’unanimità un parere negativo sul progetto di trasformazione. Chiediamo alle autorità pubbliche di difendere la sostenibilità dell’occupazione sul sito di Viry-Châtillon”. Sono momenti davvero complicati per l’Alpine.