Ecco cosa è successo nel corso della partita che ha visto il giocatore impegnato in Bayer Leverkusen-Milan di Champions League
Paulo Fonseca per la partita contro il Bayer Leverkusen ha deciso di dare continuità alle sue scelte. Il tecnico portoghese, per il secondo match di Champions League, ha così confermato la squadra che ha battuto l’Inter e poi il Lecce, con un solo cambio.
Si era parlato tanto della possibilità di vedere in campo dal primo minuto sia Pavlovic che Calabria, ma così non è stato, con l’ex Lille che ha dunque puntato sul quel quartetto, che ormai possiamo definire titolare, formato da Emerson Royal sulla destra, Matteo Gabbia e Fikayo Tomori al centro, e chiaramente da Theo Hernandez a sinistra. In porta, a difendere i pali del Diavolo, Mike Maignan.
A centrocampo super confermati Tiijani Reijnders e Youssouf Fofana. In avanti, come era stato previsto, l’unica novità è stata rappresentata da Ruben Loftus-Cheek al posto dell’acciaccato Alvaro Morata. A completare il reparto offensivo, Christian Pulisic a destra, Rafa Leao sulla sinistra e Tammy Abraham al centro.
Le attenzioni, dunque, erano tutte puntate sul numero otto inglese, che da pedina inamovibile con Stefano Pioli è diventato di fatto una riserva, almeno in questa fase della stagione, con Paulo Fonseca in panchina.
Prima del calcio d’inizio, in conferenza stampa, il tecnico portoghese aveva voluto sottolineare come, nonostante le apparenze, il Milan con Tammy Abraham ed Alvaro Morata sappia difendere meglio. Il messaggio, dunque, era rivolto proprio a Ruben Loftus-Cheek, chiamato a crescere parecchio in entrambe le fasi.
Fonseca, però, decide di puntare sull’inglese in posizione più arretrata. E’ così Reijnders a giocare da trequartista. La prestazione del numero otto nel corso del primo tempo è difficile da giudicare, con il Milan che pensa soprattutto a difendere e a mantenere le distanze.
Loftus-Cheek appare comunque molto statico e fatica a far valere il proprio fisico. Nella ripresa ha più campo davanti a se, ma risulta macchinoso, rallentando spesso la manovra. Nel finale può salvare la prestazione e diventare eroe della serata, ma il suo tiro è respinto da un perfetto Hrádecký. Da rivedere, dunque, la prestazione dell’inglese, che fatica ad interpretare il ruolo di centrocampista e fa emergere il problema di una coperta davvero corta in mediana.