Lo splendido gesto di Alvaro Morata per Milan-Lecce, lo spagnolo commuove i tifosi con un’iniziativa da campione
Aveva un problema fisico e per questo non doveva giocare. Ha chiesto invece di esserci, di scendere in campo per aiutare la squadra e giocare di fronte a suo figlio. Lo ha fatto, da titolare, e ha anche lasciato il segno come sempre. Stavolta non solo con la classica prestazione da campione ma anche con un gol, il suo secondo con la maglia del Milan in campionato.
Alvaro Morata è già un leader di questa squadra. Un trascinatore vero e proprio, che si è messo a disposizione anche per fare un lavoro in campo diverso rispetto a quello a cui è abituato. Nelle ultime due partite, quindi derby e Lecce, lo abbiamo visto praticamente da trequartista che lega il gioco con Reijnders, Pulisic e gli altri. Un lavoro che può fare grazie alle sue qualità e alla sua predisposizione al sacrificio e ad associarsi ai compagni, come ha fatto all’Europeo con la Nazionale. Di Morata non puoi non innamorarti: per il giocatore che è e anche per la persona che è. E il suo nuovo look è l’ennesima dimostrazione.
Il gesto di Morata è da brividi: il retroscena
L’attaccante spagnolo si è presentato a San Siro con i capelli rasati. E questo è stato anche motivo di sfottò dei compagni di squadra (Theo Hernandez ha pubblicato una foto su Instagram prima della partita e Leao lo ha paragonato a Santiago Munez, leggendario protagonista del film ‘Goal’). Ma la scelta di rasarsi a zero non è dettata solo da un cambio look.
Come rivelato dal Corriere della Sera, Morata ha deciso di farlo per i bambini malati di tumore. Un segnale di vicinanza, di affetto e di sostegno per chi vive l’inferno in un ospedale e non solo. Un gesto da campione di vita e non solo di calcio. Lo spagnolo non è nuovo a questo tipo di iniziative: fece lo stesso anche qualche anno fa quando vestiva la maglia della Juventus. Valori importanti questi che fanno bene a tutto il mondo del calcio oltre che alla squadra. Morata manda continuamente segnali positivi ai suoi compagni di squadra, come quando dopo il Torino, a pochi giorni dal suo arrivò, parlò già di un cambiamento da fare dal punto di vista della mentalità. Perché lui sa come si vince: dentro e fuori dal campo.