L’iniziativa di Fonseca negli spogliatoi di San Siro prima del derby: la parole d’ordine che ha svoltato la stagione
Il Milan è rinato prima ancora di vincere il derby contro l’Inter domenica. I giorni precedenti alla super sfida sono stati molto complicati, soprattutto per Paulo Fonseca. Per molti il suo destino era ormai segnato, anche in caso di pareggio. In conferenza aveva smentito qualsiasi tipo di voce, parlando invece di un ambiente molto positivo e ottimista nella preparazione alla gara.
E alla fine ha avuto ragione lui. In campo è scesa una squadra con un atteggiamento diverso rispetto al solito. C’era un’altra aria ed era percepibile fin dai primi minuti: e questo ha spiazzato i tifosi e non solo, ha spiazzato anche l’Inter, che forse non si aspettava un approccio così positivo dei cugini. Un po’ di superficialità forse, inevitabile se vieni da sei derby vinti, hai appena pareggiato col Manchester City giocando alla pari e pensi di essere più forte. Il Milan era invece diverso, con un altro spirito. Solo il giorno dopo si è venuto a sapere cioè che è accaduto a Milanello e a San Siro nelle ore precedenti alla gara.
Fonseca carica lo spogliatoio, cosa ha fatto prima di Inter-Milan
Il discorso di un’ora e mezza il giorno dopo la sconfitta col Liverpool, la grigliata organizzata venerdì con tutta la squadra e lo staff e, infine, l’iniziativa negli spogliatoi di San Siro poco prima della partita. Il retroscena, svelato dalla Gazzetta dello Sport, è un’ulteriore prova delle qualità umane del tecnico che ha provato in ogni modo a dare una scossa dal punto di vista mentale. E ci è riuscito.
La parola chiave è solo e soltanto una: coraggio. E per trasmettere il messaggio con ancora più forza, Fonseca ha deciso di far scrivere questa parole in tutte le lingue dello spogliatoio al posto dei nomi dei giocatori su ogni armadietto. Una bellissima iniziativa che ha evidentemente fatto effetto sulla testa dei ragazzi. Coraggio, come quello che ha mostrato l’allenatore nell’insistere sulle sue idee, senza farsi influenzare dal momento negativo né da quello che si diceva all’esterno di Milanello; o anche nello scegliere Morata con Abraham, di escludere Loftus-Cheek e giocarsela a viso aperto mentre c’era chi lo criticava per una presunta assenza di equilibrio. Invece, come sempre, aveva ragione lui: con lo spagnolo e l’inglese la squadra è stata più compatta e più solida, e la posizione di Alvaro in fase di possesso ha creato un po’ di scompiglio nella difesa avversaria.