Parere decisivo dell’allenatore sull’acquisto e adesso capiamo il perché. Il giocatore è già diventato indispensabile
Ha vinto il Milan, ha vinto Paulo Fonseca. Il clima che si era creato dopo il Liverpool è stato pesantissimo fra le voci di un possibile esonero e il pessimismo cronico dei tifosi in vista del derby. Invece, l’allenatore ha dimostrato ancora una volta tutte le sue qualità: umane, e quindi di rapporti, e tecniche, con la preparazione della partita quasi impeccabile.
La mossa a sorpresa è stata la doppia punta: Morata con Abraham. Non è vero quello che si è detto e scritto, e cioè che il Milan è stato iper-offensivo. In realtà, il lavoro con la palla e senza dello spagnolo è stato uguale a quello di Loftus-Cheek. Anzi, con una differenza: che la sua fase difensiva è migliore di quella dell’inglese. L’ex Atletico Madrid lo conosciamo e sappiamo che in campo dà tutto se stesso. Sorprendente, invece, è stato l’approccio a questa nuova esperienza di Abraham. Ha voluto i rossoneri fortemente, e adesso abbiamo capito perché. Anche lui è una vittoria di Mister Fonseca, che lo ha chiesto come rinforzo alla dirigenza fin dal primo momento.
La struttura societaria del Milan è piuttosto chiara: l’allenatore allena, la dirigenza fa il mercato. Fonseca ha ovviamente dato il suo parere su ogni acquisto, ma non è stato decisivo nelle scelte finali. Su una questione però si è fatto valere: oltre a Morata, per il quale ha grande stima, voleva anche Abraham ed è stata una delle sue richieste di mercato.
Fonseca conosceva le qualità dell’inglese e, anche in questo caso, ha avuto ragione. Il Milan ha messo dentro un attaccante che, oltre alle caratteristiche tecniche, ha anche il giusto atteggiamento. Spirito di sacrificio, volontà di legarsi ai compagni e di lottare per loro: con queste basi, anche piuttosto evidenti, non è difficile conquistare la fiducia di tutti, a partire dal pubblico. Il suo lavoro senza palla domenica contro l’Inter è stato eccezionale, così come la capacità di completare la struttura della squadra in fase di possesso in caso di necessità anche in altre posizioni. Una predisposizione naturale al sacrificio, che lo rende già preziosissimo. Se c’è una cosa nella quale deve migliorare è la lucidità sotto porta, che in realtà va solo ritrovata: Abraham ha già dimostrato anche in Italia che i gol sa farli. Questione più mentale che tecnica, e forse anche un po’ fisica. L’inglese non è ancora al top ma la prova di domenica ha dimostrato che sta crescendo a dismisura. E adesso è difficile farne a meno.
Abraham è arrivato dalla Roma con la formula del prestito secco. Nelle ultime ore di mercato non c’era tempo per formalizzare un altro tipo di accordo con diritti o obblighi di riscatto, e così si è optato per questa soluzione con Saelemaekers in giallorosso.
Se Abraham dovesse continuare così, non è difficile pensare che fra non molto le due società riprenderanno i contatti per provare ad arrivare ad un accordo per l’acquisto a titolo definitivo. Non è semplice, considerato anche il grave infortunio di Salemeaekers, ma è complicato pensare che l’attaccante possa tornare a Roma. Una soluzione si troverà quindi, e vedremo con quali formule e modalità.