Quattro anni di squalifica: la sentenza è un’autentica mazzata che rischia di mettere in ginocchio il tennis tricolore
Per anni il tennis ha vissuto all’ombra del calcio. Ma ora dopo i trionfi di Jannik Sinner, le imprese di Jasmine Paolini e la Coppa Davis conquistata lo scorso novembre, a quasi 50 anni di distanza da quella alzata al cielo da Adriano Panatta e compagni, i ruoli si sono invertiti.
Sono sempre più, infatti, i ragazzini che preferiscono la racchetta al pallone. Lo confermano i dati che registrano un boom di iscrizioni ai circoli di tennis. Insomma, i bambini non sognano più di diventare Totti o Baggio bensì Sinner.
Non per nulla, il numero 1 del ranking Atp è lo sportivo italiano più ammirato, più popolare, anche all’estero, e più corteggiato dagli sponsor. Un momento d’oro, dunque, per il tennis tricolore su cui però si è abbattuta la scure della squalifica di 4 anni che rischia di metterlo in ginocchio.
Stefano Battaglino, oltre il numero 500 del ranking Atp, è stato squalificato per 4 anni perché positivo al clostebol, la stessa sostanza al centro del caso doping che ha visto protagonista il numero 1 del tennis Jannik Sinner.
Stessa sostanza dopante ma esito differente. Il 26enne Battaglino, infatti, dovrà stare lontano dal campo di gioco mentre Sinner attende di sapere se la Wada, che ha tempo fino a fine mese, impugnerà la sentenza della sua assoluzione per assunzione inconsapevole davanti al Tas di Losanna che ha confermato la squalifica inflitta in primo grado a Battaglino dall’International Tennis Integrity Agency.
Come ricostruito dal ‘Corriere‘, durante il match del primo turno del torneo di Casablanca (Marocco), il 14 settembre del 2022, che lo vedeva opposto allo spagnolo Barreto Sanchez, il tennista italiano chiama un time out medico e richiede l’intervento del fisioterapista per provare a risolvere tramite un massaggio una contrattura a un polpaccio. Il terapista esegue l’operazione “con una lozione e a mani nude” come certifica un video. Tre giorni dopo il match Battaglino viene trovato positivo al clostebol che è contenuto solo in spray e pomate cicatrizzanti.
Al processo di primo grado Battaglino ha chiamato sul banco dei testimoni il massaggiatore in questione che però non si è presentato. Pertanto, nonostante sia stato difeso dal professor Giuseppe Pieraccini, tra i massimi esperti di antidoping in Italia, che ha esibito gli esiti negativi dei test antidoping precedenti al match incriminato, Battaglino, come detto, è stato squalificato per 4 anni dall’Itia.
In sintesi, l’Itia non ha creduto alla buona fede di Battaglino per due motivi: l’incapacità dell’atleta di dimostrare il nesso causale, al contrario di Sinner, tra massaggio del fisioterapista e positività e il fatto che il clostebol, secondo le autorità marocchine, non è in vendita in Marocco.