@ML – Fonseca: “Mi sento un leone, non cerco scuse. Voci sull’esonero? Ecco cosa penso”

Fonseca ha parlato alla vigilia dell’atteso derby: ecco tutte le sue dichiarazioni da Milanello.

Per il Milan è un momento delicato, la sconfitta contro il Liverpool ha fatto male e la partita contro l’Inter è un’occasione per reagire. Ma può essere anche un’ultima spiaggia per Paulo Fonseca, messo in discussione a causa dei risultati e del gioco sotto le aspettative in questo inizio di stagione.

Fonseca conferenza stampa Inter Milan
Inter-Milan: le dichiarazioni di Paulo Fonseca – MilanLive.it

Serve una prestazione di altissimo livello per evitare la settima sconfitta di fila nel derby di Milano. Serve un Diavolo che finora non si è mai visto nelle prime partite tra Serie A e Champions League. Bisogna tirare fuori l’orgoglio e non solo per non farsi mettere nuovamente sotto dai ragazzi di Simone Inzaghi, reduce dal pareggio contro il Manchester City in Inghilterra.

Fonseca, la conferenza stampa pre derby Inter-Milan

CONSAPEVOLEZZA DELLA SQUADRA – “C’è frustrazione grande da parte di tutti, ma consapevolezza che siamo uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento, lavoriamo insieme per fare meglio, questa è la soluzione”.

DERBY OCCASIONE – “Partiamo per giocare contro una squadra molto forte. Può essere una partita importante per noi. Mi piace guardare le cose positive, dobbiamo pensare positivamente, a ciò che possiamo ottenere vincendo questa partita. Abbiamo tanto da vincere”.

FUTURO – “Non penso al futuro. La cosa più importante è la squadra, la partita. Io sono concentrato sul mio lavoro per essere pronti al derby. Questa è la cosa più importante”.

IBRAHIMOVIC – “Ho sempre sentito fiducia dalla società, non è cambiato questo. Siamo sempre in contatto. Zlatan è venuto qui con normalità, come le altre volte”.

CALCIO DOMINANTE NON SI VEDE, QUAL È IL PROBLEMA? – “Possono esserci tanti motivi per spiegarlo, ma non voglio trovare scuse. Voglio affrontare tutto col lavoro e parlando con i giocatori. Abbiamo dei buoni momenti, ma ci manca continuità. Io sento che la squadra cresce ogni giorno, però serve continuità per arrivare dove voglio. Abbiamo bisogno di tempo, anche se non cerco scuse e rimango concentrato sul lavoro”.

COSA NON RIFAREBBE – “No, faccio quello in cui credo. Continuo a credere in quello che penso debba essere la squadra e il suo gioco, continuo a lavorare su questo”.

QUALCOSA CHE LO FA ESSERE FIDUCIOSO – “Non dico bugie. Io qui arrivo con fiducia. Una cosa è quando i giocatori sono tristi, ma mi sarebbe piaciuto mostrarvi il lavoro della squadra in settimana e l’atmosfera che c’è. Questi giorni di lavoro sono stati fantastici, per questo vengo qui con fiducia. Per questo sono ottimista per il futuro, non posso dire una cosa diversa. Questa è la verità”.

ATTEGGIAMENTO TATTICO CON L’INTER – “Ovviamente ogni partita ha una strategia diversa. Sappiamo che affrontiamo una squadra molto forte e abbiamo la partita in funzione dell’avversario. Una cosa che non so fare è dare la palla all’altra squadra, noi vogliamo giocare e avere l’iniziativa. Vogliamo dominare quando è possibile e vogliamo difendere bene”.

BUONA SQUADRA O OTTIMA SQUADRA? – “Dalla società ho ricevuto ciò che abbiamo pianificato per avere una squadra fortissima, ma non siamo una squadra fortissima oggi”.

COME BATTERE L’INTER FAVORITA? – “Facendo più gol dell’Inter, così si vince una partita”.

MENTALITA’ – “Credo nel vincere. So che in Italia non si valorizza tanto il gioco, si valorizza il risultato. Sono stato portato qui per fare un cambiamento. Con la qualità che abbiamo dobbiamo avere di più la palla e creare molto di più. Non mi sembra che il miglior calcio sia quello che prevede di lasciare la palla all’avversario, continuo a credere in questo”.

NON AVERE POSSESSO PALLA NELLA META’ CAMPO AVVERSARIA – “Il voglio la palla per avere le condizioni per attaccare nel momento giusto. Contro il Liverpool non è facile creare continuamente, ma abbiamo avuto quattro-cinque situazioni in cui potevamo fare meglio. Il problema è che le volte in cui siamo arrivati lì non abbiamo fatto bene, è una questione di ultime scelte. Salah è il giocatore che ha toccato meno palla, ma ha fatto decisioni giuste”.

RISCHIO ESONERO – “A me non è arrivata nessuna voce, è la verità. Ho 51 anni, se io sento quello che viene detto non posso lavorare. Per me questo non è importante, altrimenti non sarei tranquillo e fiducioso nel mio lavoro. Per me è importante quello che sento qui a Milanello”.

MANCHESTER CITY-INTER DI ISPIRAZIONE – “Bella domanda per farmi parlare bene dell’Inter, ma non voglio farlo…”.

MORATA DISSE CHE SERVIVA UNO SCATTO MENTALE – “Questa settimana ho cercato di far vedere alla squadra quello che abbiamo fatto bene e di farle credere in questo, ha la capacità di fare meglio. Il Liverpool è un esempio, ha preso gol dopo pochi minuti e poi non hanno cambiato mentalità. So che loro hanno questa squadra da anni, ma voglio che i miei giocatori abbiano questa fiducia. Non deve cambiare tutto perché subiamo una traversa o un gol”.

LEADER – “Quando non si vince, la cosa più semplice è cercare scuse. Abbiamo giocatori che sono leader e fanno bene questo ruolo, anche questo è un momento negativo. Però non c’è un problema di leadership”.

COME AFFRONTARE L’INTER – “Dobbiamo avere la palla, ma quando non ce l’abbiamo dobbiamo recuperarla velocemente. Ci sono dei momenti in cui siamo obbligati a essere bassi e a difendere. Nei primi 20 minuti col Liverpool eravamo corti e difendevamo bene. Anche Leao era là a difendere. Dobbiamo cercare di non perdere la palla troppo facilmente”.

LEONE O GATTINO – “Mi sento sempre un leone”.

TOMORI E PAVLOVIC – “Ho gestito le partite. Vero che col Venezia non abbiamo preso gol con Gabbia, ma col Liverpool era una partita diversa. Abbiamo preso due gol con palle inattive martedì. Ho fiducia in tutti i difensori e i giocatori. Scelgo in base alle partite, agli avversari e ai momenti”.

PULISIC – “Mi aspettavo che fosse così forte e determinante. Può giocare in diversi ruoli. È intelligente e mi aspettavo fosse così”.

GIOCATORI – “Li vedo sempre come dei cavalli. Gli dico che dobbiamo essere sempre gli stessi, bisogna avere sempre la stessa identità e fiducia indipendentemente da tutto. C’è un processo nuovo, un cambiamento. Servono tempo, fiducia e lavoro. Penso che stiamo crescendo”.

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