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Come giocherebbe il Milan con Tudor allenatore: impatto immediato, difesa a uomo e intensità

Come giocherebbe il Milan con Tudor allenatore? Punto di forza è la difesa, simile a quella di Pioli e più semplice da applicare

Il Milan sta valutando l’idea di esonerare Fonseca in caso di mancato risultato positivo nel derby di domenica. La sensazione è che anche un pareggio potrebbe non bastare al tecnico per la conferma. Che l’allenatore non abbia avuto un impatto positivo sui rossoneri è palese, ed è ben chiaro dalle prestazioni offerte dalla squadra (oltre ai risultati), ma è chiaro che la guida tecnica è forse l’ultimo dei problemi.

Igor Tudor (ANSA) – MilanLive.it

Come sempre quindi l’allenatore pagherà anche per colpe non sue. Potrebbe salvarsi solo in caso di vittoria convincente nel derby, che potrebbe quindi essere una svolta. Ma è palese che ad oggi non ci siano le premesse per far sì che questo accada, visto anche il momento dell’Inter – reduce dal pareggio col Manchester City. Per la sostituzione si stanno valutando varie opzioni perché, stando a quanto riportato da diverse fonti, pare che nel gruppo di lavoro non ci sia unione di intenti. A quanto pare, il nome di Ibrahimovic è Igor Tudor, che ha lasciato la Lazio alla fine della scorsa stagione. Ieri vi abbiamo raccontato perché, secondo noi, sarebbe la miglior scelta in questo momento. Adesso invece approfondiamo l’aspetto tecnico e tattico e come Tudor cambierebbe i rossoneri.

Come gioca Tudor, principi di gioco e modulo

Fra le perplessità maggiori dei tifosi c’è la difesa a tre, che Tudor ha sempre utilizzato in carriera. In realtà è un non problema perché il Milan i giocatori per una linea a tre li ha; ma è un non problema soprattutto perché il modulo non esiste ed è l’ultima cosa che conta. Ciò che invece conta davvero sono i principi di gioco e quelli del croato sono perfetti per le caratteristiche dei rossoneri.

Igor Tudor (ANSA) – MilanLive.it

Tudor è uno dei seguaci di Gian Piero Gasperini e per questo usa un sistema di gioco molto simile e lavora sugli stessi principi in fase di non possesso. La sua idea di difesa è uomo su uomo, a tutto campo. Cioè quello che il Milan ha fatto negli ultimi cinque anni con Pioli, con tanti alti (punto di forza per lo Scudetto) e tanti bassi (disastro nell’ultima stagione). Fonseca sta provando a cambiare quei principi ma senza successo. Tudor quindi riporterebbe i giocatori nella loro zona di comfort ma con l’idea di alzare il livello e migliorare il tutto, sia singolarmente che collettivamente. Tomori, Gabbia (o Thiaw) e Pavlovic (o Bartesaghi) potrebbero comporre una difesa a tre di tutto rispetto e con le caratteristiche giuste per interpretare quel modo di difendere.

Linea a quattro a centrocampo con Emerson Royal e Theo Hernandez (che potrebbe esaltarsi) sulle fasce, con licenza di attaccare. In mezzo Fofana e Reijnders, con Musah e Loftus-Cheek come alternative. L’inglese potrebbe essere una buona soluzione anche per la trequarti, che però verrebbe inizialmente occupata da Rafael Leao e Christian Pulisic. In attacco ovviamente Alvaro Morata con Tammy Abraham come alternativa. In fase di possesso, Tudor è meno posizionale rispetto a Fonseca: fa ruotare molto i giocatori (con uno dei centrocampisti che potrebbe abbassarsi in costruzione per formare una linea a quattro) e con l’obiettivo di una trasmissione di palla con più ritmo e più intensa.

Scritto da
Pasquale La Ragione