Se ne va una leggenda del calcio italiano. Ha lottato sino alla fine, ma Totò Schillaci non ce l’ha fatta. Dramma per il nostro sport.
E’ una mattinata tragica per lo sport e in particolare il calcio italiano. Dopo settimane di agonia e con la propria vita in bilico sino alla fine, Totò Schillaci non ce l’ha fatta. L’ex grande bomber del nostro calcio è morto a soli 59 anni, una tragedia che lascia tutti senza parole.
Schillaci era da tempo a lottare contro un tumore e se ne è andato stamattina, nel reparto di pneumatologia dell’Ospedale Civico di Palermo, ospedale dove era ricoverato in condizioni critiche da ormai una decina di giorni. Iniziò la carriera nella sua Sicilia e a Messina dove fu protagonista per anni, poi le esperienze con la maglia della Juventus e poi dell’Inter. Infine il giocatore nato a Palermo concluse la sua carriera in Giappone, uno dei precursori nell’approdare in campionati stranieri e nello specifico con la maglia dello Jubilo Iwata.
Ma non solo con i club perchè tutti noi ricordiamo Schillaci come protagonista delle ‘Notti Magiche’ dell’Italia del Mondiale del ’90, una serie di grandi reti e un protagonista inatteso che fece sognare tutti noi. L’Italia si arrese solo in semifinale all’Argentina di Maradona, in una Napoli divisa a metà. E ci sono diversi retroscena che riguardano la carriera del fenomeno siciliano.
Sono diversi gli aneddoti riguardo il campione siciliano. Qualche tempo fa Totò raccontò di uno scontro con l’allora compagno di squadra ai tempi della Juve Roberto Baggio. L’ex calciatore – scomparso in questi minuti – prosegui’: “Io ero appena uscito dalla separazione e vivevo un periodo difficile, venivo contestato ovunque”. Da qui l’aneddoto su un episodio rimasto poi nella storia:
“Leggevo il giornale e Roberto ha cominciato a scherzare, toccandomi il viso e provando a farmi cadere. Io lo rimproverai e gli dissi di smetterla, ma lui continuava. Cosi’ mi alzai e gli diedi una testata, innocua non di quelle che fanno male”. Una rivelazione curiosa e un aneddoto riguardo la carriera di Schillaci, sempre e comunque un professionista serio.
In questo racconto, rivelato ai tempi a Radio 2, Tòtò concluse: “E’ stata l’unica macchia della mia carriera, io sono sempre stato un professionista molto serio”. Un rapporto che è rimasto nel tempo e l’Italia perde cosi in questi minuti un giocatore che ha fatto la storia e che tutti ricordano con grande affetto. Se ne va un pezzo della grande Italia del Mondiale ’90, quel Totò che in tanti amavano e che ora saluteranno nelle prossime ore.
Baggio e Schillaci sono molto amici e il ‘Divin Codino’ è stato uno dei primi a salutare Tòtò attraverso i propri canali social.