Milan e Inter, stadio a San Siro: il fattore che cambia tutto, i dettagli

I due club milanesi potrebbero ancora avere uno stadio in zona San Siro: c’è un elemento che può cambiare le carte in tavola.

Milan e Inter hanno detto no alla ristrutturazione del Giuseppe Meazza e lo hanno comunicato al sindaco Giuseppe Sala venerdì scorso. La proposta del gruppo Webuild è stata analizzata in ogni dettaglio e poi respinta, non è stata considerata una strada percorribile per il futuro.

Milan e Inter a San Siro: arriva la svolta
San Siro, può cambiare tutto: le ultime news (LaPresse) – MilanLive.it

Il Milan continua a lavorare sull’area San Francesco di San Donato Milanese e ultimamente si è parlato del possibile coinvolgimento dell’Inter, anche se ufficialmente non c’è stata conferma delle parti e in teoria i nerazzurri continuano a ragionare su Rozzano, dove però hanno solo un’opzione e non hanno fatto delle mosse concrete. L’ipotesi di avere uno stadio condiviso sembra possibile. E non va ancora escluso che possa succedere in zona San Siro, tornando così al piano originale del 2019.

San Siro, cosa può fare la differenza

Com’è noto, i club avevano l’obiettivo di continuare a condividere un impianto sportivo e stavano lavorando sulla possibilità di rimanere nell’area in cui sorge il Giuseppe Meazza. Quest’ultimo sarebbe stato parzialmente abbattuto e destinato ad altre funzioni, con un altro stadio che sarebbe stato costruito lì vicino. Lo studio Populous aveva anche avuto la meglio su Manica con la sua “Cattedrale” e in generale con il progetto che comprendeva anche ciò che sarebbe sorto attorno all’impianto.

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Milan e Inter hanno trovato non pochi ostacoli e ciò le ha poi portate ad accantonare questa opzione e considerare di lasciare la città di Milano. Uno dei problemi sorti riguarda il vincolo culturale sul secondo anello che scatterebbe nel 2025, ovvero 70 anni dopo la sua realizzazione, come previsto dalla legge. Un vincolo che ne impedirebbe la demolizione. Ma c’è un ma.

Oggi il Giuseppe Meazza è di proprietà pubblica, del Comune di Milano, ma se venisse acquistato da privati lo scenario cambierebbe. Come fatto trapelare dall’agenzia ANSA, nel secondo caso il vincolo non scatterebbe in automatico. Per il secondo anello potrebbe essere previsto un vincolo solo parziale, in modo tale da consentire la rifunzionalizzazione della Scala del Calcio. Questo è quanto emerso in seguito a un incontro a Palazzo Marino tra il sindaco Sala, i club e la sovrintendente ai Beni Culturali Emanuela Carpani. Questo fattore può cambiare molte cose.

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