La situazione di due giocatori palesemente fuori dal progetto tecnico ha portato il club rossonero ad una decisione definitiva
Finalmente Milan, finalmente la prima vittoria dell’era Paulo Fonseca. La gara di sabato sera contro il Venezia ha regalato la prima gioia al popolo rossonero: i quattro gol rifilati ai lagunari hanno fatto ritrovare il sorriso ad un ambiente che già ribolliva di dubbi e polemiche dopo l’inizio ad handicap, fatto di soli due punti in tre gare, con bei sei reti (tra l’altro abbastanza simili tra loro) subite dagli avversari.
I due osservati speciali (Theo Hernandez e Rafael Leao) sono stati schierati dall’inizio a dispetto di qualche maliziosa voce che li avrebbe voluti in panchina per scontare una sorta di punizione dopo il supposto ammutinamento al cooling break dell’Olimpico. I due campioni hanno subito mostrato di esserci con la testa e con i piedi, confezionando la prima rete, quella che ha dato il via alla ‘goleada controllata’ del ‘Meazza’.
A Milanello si respira già un’aria diversa. E sale l’attesa per i due big match ravvicinati che molto diranno sull’effettiva guarigione della squadra rossonera. E sulla legittimità delle ambizioni proclamate alla vigilia. Si rivedono i sorrisi sul volto di parecchi giocatori, con alcune rilevanti eccezioni. Luka Jovic non è entrato in campo neppure in una logica di turnover pre-impegno europeo, ad esempio. Ma è soprattutto la situazione di due calciatori già fuori dal progetto tecnico ad aver portato il club a prendere una decisione pressoché definitiva.
Uno è arrivato nel 2021, dando il suo contributo – magari non esattamente decisivo, ma apprezzabile – allo scudetto del maggio 2022. L’altro è arrivato a costo zero, via Liverpool, per dare una scossa ad un attacco che vedeva il solo Olivier Giroud come terminale in grado di andare facilmente in doppia cifra. La missione, sebbene per cause diverse e con tempi differenti, è fallita. I due hanno deluso in particolar modo lo scorso anno, quando – dirottati in prestito in Premier – erano stati chiamati a dare un segnale che gli avrebbe magari consentito di resistere anche all’annunciata rivoluzione messa in atto con l’arrivo del mister luistano.
Fodé Ballo-Touré e Divock Origi non fanno più parte del progetto tecnico rossonero. Questo è ormai chiaro, acclarato, certificato dall’inserimento dei due nel roster del Milan Futuro – la divisione Under 23 del club che disputa il campionato di serie C – e non in quello della prima squadra.
Stante l’imbarazzante situazione anche di prospettiva per il difensore e l’attaccante, il Milan avrebbe intenzione di sedersi al tavolo per discutere seriamente di una rescissione consensuale dei contratti. Il senegalese ha l’accordo in scadenza nel prossimo giugno, mentre il belga è legato al club ancora fino al 2026.