Non tutto perfetto: Fonseca ha parlato di cosa non gli è piaciuto della partita ed è successo nel secondo tempo
Il Milan vince la prima partita in stagione e lo fa con una goleada. In 30′, i rossoneri hanno archiviato la pratica Venezia, che ha reso la vita facilissima alla squadra di Fonseca. A parte questa premessa, però, la prestazione offerta è stata positiva, soprattutto di alcuni singoli, come ad esempio Theo Hernandez e Leao, che dovevano dare risposte dopo quanto accaduto all’Olimpico prima della sosta.
Fonseca nel post partita ha mostrato soddisfazione per quanto ha visto. Il Milan ha giocato una buona gara e l’ha fatto con posizioni diverse rispetto al solito. L’esempio è a centrocampo, con Reijnders più avanzato e Loftus-Cheek con Pulisic a completare il rombo con Fofana. Una struttura che nel primo tempo ha anche facilitato la connessione fra i giocatori, molto vicini fra loro. Un elemento che, però, non è stato sfruttato nel secondo tempo, quando si chiedeva una gestione più lucida della partite. Ed è questo l’unico motivo di insoddisfazione da parte di Fonseca, il quale ha spiegato il suo punto di vista in conferenza stampa.
Fonseca e la gestione della palla: “La perdiamo troppo”
Con un vantaggio di quattro gol e un avversario che non vede l’ora di tornarsene a casa, ci si aspettava un miglior possesso palla; non solo dal punto di vista tecnico ma anche nell’idea. Il Milan infatti è apparso frenetico anche quando non ce n’era assolutamente bisogno.
E questo aspetto è stato sottolineato giustamente da Fonseca in conferenza stampa: “La gestione della palla nel secondo tempo non mi è piaciuta, abbiamo forzato troppo“. L’allenatore ha spiegato quello che vorrebbe vedere: “Dobbiamo essere veloci ma pazienti, la perdiamo troppe volte“. In effetti il Milan troppe volte cerca di accelerare o di arrivare il più velocemente possibile in porta. Un approccio mentale probabilmente influenzato dal lavoro fatto lo scorso anno con Pioli, che cercava proprio questo tipo di soluzioni in fase offensiva.
Fonseca invece punta a fare tutt’altro: la sua idea è quella di giocare corto, di gestire la palla in modo ragionato. Sì per muovere gli avversari ma anche per difendere meglio: difendersi con la palla oppure facilitare la riaggressione, è questo l’obiettivo. Se invece si forzano le giocate, si è troppo predisposti a sbagliare e quindi a perdere la palla e concedere facilmente transizioni. Il Venezia non ne ha approfittato, ma altre squadre potrebbero farlo. Ecco perché Fonseca deve ancora lavorare tantissimo su questo tipo di situazioni.