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Batosta Leão, tifosi del Milan su tutte le furie: il messaggio

Pace fatta dopo il caso ‘cooling break’ dell’Olimpico, ma i tifosi del Milan non dimenticano. E spuntano dichiarazioni sibilline…

Dopo settimane di tensioni e polemiche, sembra finalmente essere rientrata la controversia legata al cosiddetto ‘caso cooling break’ dell’Olimpico, che ha visto protagonisti Theo Hernández e Rafael Leão. Gli animi si sono placati tra i due giocatori e l’allenatore del Milan, Paulo Fonseca. Il clima ora appare più sereno e disteso, la maniera ottimale per avvicinarsi all’impegno contro il Venezia alla ripresa della Serie A.

Rafael Leão ancora con il mirino puntato addosso per quanto andato in scena contro la Lazio (foto LaPresse) Milanlive.it

Inutile negarlo: il caso, esploso durante l’ultima sfida di campionato contro la Lazio, ha scosso l’ambiente milanista. Theo Hernández e Rafael Leão, esclusi dalla formazione titolare per la gara, avevano deciso di non partecipare al cooling break insieme ai loro compagni, mandando un messaggio chiaro di disapprovazione nei confronti delle scelte tecniche di Fonseca. Un gesto che ha evidenziato la distanza tra i due calciatori e il tecnico portoghese, alimentando una polemica che ha immediatamente preso piede sui social media e nelle discussioni dei tifosi.

Dopo una breve e necessaria riflessione, il club ha scelto di non applicare alcuna sanzione formale. I due giocatori hanno avuto un colloquio chiarificatore con Fonseca e, almeno per ora, l’incidente è stato archiviato. Theo Hernández ha giustificato la sua assenza dal cooling break con la sua recente entrata in campo, che non avrebbe reso necessaria una pausa.

In vista della sfida contro il Venezia, sia Hernández che Leão sono stati reintegrati pienamente e saranno regolarmente in campo da titolari. Fonseca ha dunque deciso di guardare avanti, consapevole che il Milan, in difficoltà nella classifica di Serie A, non può permettersi ulteriori scossoni interni e ha bisogno della migliore versione dei suoi giocatori più talentuosi per risollevarsi.

Le dichiarazioni di Eraldo Pecci: una ferita ancora aperta per i tifosi

A far tornare il ‘caso’ al centro dell’attenzione ci ha pensato Eraldo Pecci, ex centrocampista di grande classe e ora affermato opinionista, le cui parole, pronunciate in occasione del Premio Nazionale Romano Fogli Classe e Lealtà Mondiali, hanno infiammato nuovamente gli animi. Durante l’evento, Pecci ha commentato duramente il comportamento di Theo Hernández e Rafael Leão, sottolineando l’immarcescibile importanza del rispetto del gruppo e del ruolo di leader che i due calciatori dovrebbero incarnare.

“Si sono comportati male, anche nel rispetto dei compagni” ha dichiarato Pecci senza mezzi termini. “Il gruppo è il gruppo, è importantissimo. Tutti si aspettano da loro delle prestazioni da leader, sono loro che fanno la differenza. Fare una gara bene e una male non basta. Se fai il calciatore e sei permaloso, vai a fare la merenda da solo, non va bene”.

Rafael Leão e Theo Hernández sono stati duramente criticati da Eraldo Pecci (foto LaPresse) Milanlive.it

Le parole dell’ex giocatore hanno colpito duro, soprattutto Leão che da tempo è considerato una delle stelle del Milan: ha visto messa in discussione la sua maturità e la sua capacità di guidare la squadra nei momenti difficili. Pecci ha chiaramente insinuato che l’atteggiamento permaloso dei due giocatori potrebbe essere un segnale di una scarsa coesione all’interno dello spogliatoio, ma resta una sua interpretazione e non la verità oggettiva.

Questa critica non ha fatto altro che riaprire una ferita che molti tifosi considerano ancora dolorosa. I sostenitori del Milan, già irritati per l’atteggiamento tenuto durante il cooling break, hanno percepito le dichiarazioni di Pecci come una conferma dei loro timori: la squadra potrebbe soffrire di una frattura interna tra alcuni dei suoi principali interpreti e l’allenatore. La delusione verso Leão e Theo Hernández è palpabile, e molti si aspettano ora una risposta sul campo, nella speranza che i due possano dimostrare di essere non solo grandi talenti, ma anche veri leader, capaci di mettere il gruppo e il Milan al primo posto.

Scritto da
Bruno Rosati