Lo stop di Bennacer complica le rotazioni a centrocampo e blocca di già il mercato di gennaio. La scelta della dirigenza divide il pubblico
L’infortunio con la propria nazionale rimediato da Ismaël Bennacer impone al Milan di fare a meno del centrocampista algerino per almeno tre mesi. Questo stop priva Paulo Fonseca di una risorsa importante per il centrocampo e complica la gestione delle rotazioni in una stagione particolarmente intensa.
Il suo recupero, previsto intorno a dicembre, lascia il Milan con un’opzione in meno proprio in un momento critico della stagione, quando la squadra è chiamata a misurarsi su più fronti: dalla Serie A alla Champions League. L’assenza di Bennacer, in particolar modo della sua qualità nel distribuire il gioco e rompere le linee avversarie, costringe Fonseca a contare maggiormente sui titolari come Loftus-Cheek e Reijnders, aumentando il rischio di sovraccarico e infortuni per i giocatori chiave.
Ma c’è di più: l’infortunio dell’algerino incide pesantemente anche sul fronte mercato. L’ipotesi che il Milan potesse considerare la cessione di Bennacer a gennaio per ottenere liquidità e rafforzare la rosa sembra ora svanita. La prolungata assenza del centrocampista rischia infatti di allontanare eventuali acquirenti, privando il club rossonero di quelle risorse economiche che avrebbero permesso di operare altre mosse in entrata. La strategia, che avrebbe potuto dare respiro alle casse del club e offrire nuove soluzioni tattiche, si complica, obbligando il Milan a rivedere i propri piani per il mercato invernale.
Con l’infortunio di Bennacer e la difficoltà nel muoversi sul mercato, molti tifosi rossoneri avevano iniziato a sperare in un intervento della società per assicurarsi un rinforzo a centrocampo. Tra i nomi circolati maggiormente spicca quello di Adrien Rabiot, un giocatore svincolato con immarcescibile esperienza internazionale che avrebbe garantito subito solidità e qualità in mezzo al campo. Tuttavia la dirigenza del Milan ha deciso di non percorrere questa strada, un ‘no secco’ sbattuto in faccia al francese, optando per una soluzione interna: puntare sui giovani talenti del settore giovanile, in particolare Kevin Zeroli e Silvano Vos.
Questa decisione ha suscitato un ampio dibattito tra i sostenitori del club. C’è chi non nasconde la frustrazione per la scelta, considerandola un rischio troppo grande, soprattutto in una stagione in cui il Milan si gioca obiettivi ambiziosi sia in Italia che in Europa. La mancanza di un innesto di esperienza e qualità immediata, come potrebbe essere un giocatore del calibro di Rabiot, preoccupa gran parte della tifoseria, che teme che Zeroli e Vos non siano ancora pronti per affrontare la pressione e le sfide del calcio d’élite.
D’altro canto, questa decisione riflette la volontà della società di portare avanti il progetto Milan Futuro, volto a valorizzare i talenti cresciuti nel vivaio rossonero. Il progetto, fortemente promosso da Zlatan Ibrahimovic, mira a integrare gradualmente i giovani nella prima squadra, dando loro l’opportunità di crescere e maturare in un contesto competitivo. La scelta di puntare su Zeroli e Vos è dunque coerente con questa filosofia: il Milan vuole costruire il proprio futuro con risorse interne, credendo nelle potenzialità dei suoi giovani.
Un altro aspetto da considerare è che entrambi i giocatori hanno caratteristiche tecniche diverse rispetto a Bennacer. Mentre l’algerino è un regista in grado di gestire i tempi di gioco e assicurare equilibrio alla squadra, Zeroli e Vos sono mezzali con un’impostazione più dinamica e offensiva. Questa differenza di ruolo potrebbe creare difficoltà nella gestione del centrocampo, soprattutto nelle partite dove sarà necessario mantenere il possesso e il controllo della manovra.
Infine, la scelta di puntare sui giovani potrebbe aumentare la pressione su di loro. La tifoseria rossonera, abituata a vedere il Milan competere ai massimi livelli, potrebbe non avere la pazienza necessaria per attendere la crescita di Zeroli e Vos. Eventuali prestazioni negative potrebbero generare critiche che, se non gestite con attenzione, rischierebbero di compromettere la fiducia e la serenità dei due giovani.
La decisione del Milan di puntare su Zeroli e Vos dunque, pur essendo coraggiosa e in linea con il progetto di valorizzazione dei giovani, presenta incognite che solo il campo potrà chiarire. Se la scommessa dovesse rivelarsi vincente, il club potrebbe trovarsi con due nuovi talenti pronti a fare la differenza. Però, in un momento così delicato, il rischio di trovarsi con un centrocampo insufficiente numericamente potrebbe rappresentare un ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi stagionali.