@ML – Tommaso Turci: “Leao deve tornare a divertirsi. Ibra? Sa che deve alzare il livello”

Intervista esclusiva a Tommaso Turci, giornalista di DAZN. Con il collega si fa il punto sul Milan, a pochi giorni dalla ripresa

Pochi giorni e il Milan di Paulo Fonseca tornerà in campo. Sabato a San Siro arriva il Venezia di Eusebio Di Francesco. Per i rossoneri sarà vietato sbagliare.

Intervista a Tommaso Turci
Rafael Leao (LaPresse) – MilanLive.it

Serviranno i tre punti per guardare alle prossime sfide con maggiore serenità. Il Diavolo nel frattempo deve fare i conti con l’infortunio di Ismael Bennacer, che mette nei guai il tecnico portoghese. Contro i lagunari sono chiaramente pronti a tornare dal primo minuto Rafa Leao e Theo Hernandez dopo il ‘caso’ cooling break. Per fare il punto della situazione in Casa Milan, MilanLive.it ha intervistato in esclusiva Tommaso Turci, giornalista di Dazn.

L’intervista a Tommaso Turci

Ti aspettavi un Milan con soli due punti dopo tre giornate? Pensi che ci sarà una squadra diversa dopo la sosta?

“Il Milan ha un grande potenziale perché è stata mantenuta l’ossatura della rosa della scorsa stagione e sono stati inseriti elementi interessanti come Fofana e Pavlovic. Ho la sensazione che stia mancando il gruppo e quindi si debba fare quadra da questo punto di vista. Si deve essere più squadra, cercando di limare tutti quelli che sono i problemi senza pensare ad individualismi, bisogna, dunque, ragionare da collettivo. E’ chiaro che i risultati sono determinanti per far tornare il sereno e per fare in modo che ci si alleni con la giusta armonia. Bisogna così mettersi alle spalle tutto questo periodo complesso. E’ evidente che la stagione è iniziata in salita, ma siamo solo alle prime battute e c’è spazio per raddrizzarla. Devono, però, volerlo i giocatori e l’allenatore, oltre che tutta la società. C’è modo e tempo per sistemare il tutto”.

Cosa deve succedere di così catastrofico per poter davvero pensare ad un dopo Fonseca? E’ follia al momento farlo?

Intervista a Tommaso Turci
Paulo Fonseca (LaPresse) – MilanLive.it

“In questo momento la società non sta pensando all’esonero di Fonseca e a quello che potrebbe succedere dopo. Un passo indietro adesso significherebbe riconoscere di aver sbagliato la scelta. E’ chiaro che un allenatore ha bisogno di lavorare con il gruppo e di mettere mano al materiale che ha a disposizione e serve dunque dargli un po’ di partite di tempo. Poi, certo, lo sappiamo, il risultato nel calcio è la cosa più importante e non vincere sabato sera contro il Venezia sarebbe problematico perché poi arriva il derby. La cosa principale oggi è pensare di battere la squadra di Di Francesco per poter lavorare in maniera più serena e per arrivare con più fiducia al derby, oltre che con una classifica migliore. Francamente non penso che l’esonero di Fonseca sia nei pensieri della società. Poi, ripeto, nel calcio se perdi altre due partite le idee cambiano velocemente”.

Non posso non chiederti un parere su Rafa Leao dopo le tante critiche. Io in questi giorni ho scritto che vanno bene le critiche, ma non l’accanimento. Cosa pensi in merito?

“Credo che Leao sia uno dei migliori talenti del nostro calcio. Deve essere bravo ad isolarsi, non deve guardare a quello che succede fuori, ma deve pensare al suo mestiere, che lo sa fare molto bene. Deve cercare di buttare più energie sul campo e avere continuità nei 90 minuti. Deve uscire dal campo che ha dato tutto se stesso e così i risultati arrivano. Non deve sprecare energie nervose pensando a tutto quello che succede fuori. Il pensiero degli addetti ai lavori, dei tifosi e degli avversari non gli deve interessare. Ma deve pensare solo a giocare, solo così può fare lo step per diventare un giocatore tra i migliori in Europa. Per me è un giocatore veramente meraviglioso quando in campo si diverte ed è spensierato. Quest’anno vorrei vedere un Leao che ha la testa solo a giocare e che abbia voglia di prendersi le responsabilità per i compagni”.

Dopo l’infortunio di Bennacer, senza un nuovo acquisto (Rabiot), fiducia a Zeroli e Vos. Come vedi il centrocampo del Milan? Lo schiereresti in maniera diversa?

“L’infortunio di Bennacer è certamente un problema. Dal momento che è rimasto è diventato un calciatore che ti dava la possibilità di avere una rosa profonda. Quando si gioca così tanto avere un giocatore in più non è mai sbagliato per quanto ci sia il discorso delle liste in Champions e in Serie A. Avere un elemento che ti da la possibilità di far rifiatare ogni tanto quelli che poi a novembre-dicembre avranno tirato troppo la carretta potrebbe essere importante. Anche perché non stiamo considerando quelli che potrebbero essere i problemi da qui a gennaio, perché non sempre gira bene. Io l’acquisto di un centrocampista in più io non l’avrei trascurato come possibilità. Fonseca dovrà comunque valutare altre soluzioni, facendo girare il triangolo dei centrocampisti e non per forza dovrà giocare con un trequartista, ma magari qualche volta con due mezzali e un mediano”.

Un giudizio su Zlatan Ibrahimovic. Che parere hai dello svedese come dirigente?

“Credo che Ibra sia stato per tantissimi giocatori di questo gruppo un punto di riferimento in campo e un giocatore che ha portato un esempio positivo di leadership e di mentalità vincente. Come dirigente, in questo momento, si sta costruendo e sta facendo un percorso di crescita con tante difficoltà, ma è inevitabile quando si inizia un mestiere nuovo. Credo che aggredirà questa situazione, cercando di risolvere tutti i problemi che ci sono, poi i risultati sono quelli che determinano tutto. Lui sa benissimo che un dirigente che porta risultati è un dirigente che sa far bene il suo mestiere. Ibra sa che deve alzare il suo livello se vuole diventare un top anche in questa posizione, ma credo che con il lavoro e con il tempo, oltre che con la sinergia con qualcuno che lavora nel settore, possa crescere ancora”.

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