L’approfondimento sulla posizione di Reijnders e come può cambiare insieme a Luca Diddi, match analyst e influencer
Il Milan deve ripartire dalle certezze e Tijjani Reijnders è forse la più forte. Lo era prima, adesso ancora di più. Con l’Olanda è stato protagonista, sia contro la Bosnia (un gol e un assist) che contro la Germania (un gol). In Nazionale è sembrato un giocatore diverso rispetto a quello visto nelle prime tre uscite con i rossoneri; un concetto applicabile anche ad altri, visto il momento di forma e di testa che vive il Milan.
Le partite con gli oranje però qualche suggerimento a Fonseca lo hanno dato. Con la crescita di Gravenberch e l’immancabile geometria di Schouten, il tecnico Koeman ha scelto quindi di avanzare la posizione di Reijnders, che si è divertito parecchio contro la Bosnia a dialogare con Zirkzee e a sfruttare gli spazi creati dall’attaccante. Lo ha fatto anche ieri, contro la Germania, invadendo lo spazio alle spalle della difesa tedesca: il gol è arrivato così. I tifosi sui social hanno sentenziato: deve giocare trequartista. Ma è davvero così semplice? Con Luca Diddi, match analyst e noto sui social come Il Tattico, abbiamo provato a fare il punto della situazione per capire se è un’ipotesi percorribile e, se sì, come.
Il ruolo di Reijnders è la libertà
La scorsa per Reijnders è stata una stagione complicata così come per tutti. Al suo primo anno in Italia, e con tutte le difficoltà del caso (cioè, di squadra), ha dato comunque risposte importanti.
Il talento di certo non gli manca ed era visibile fin dai primi giorni: “Mi è dispiaciuto perché lo hanno spesso criticato. Ora però si ha la percezione di che giocatore è. Per me è uno dei migliori centrocampisti del nostro campionato. Scrissi un anno fa ‘Non ci meravigliamo se fra due anni costerà 80 milioni’ perché è giovane, fa entrambe le fasi, ha tantissime qualità ed è verticale. Ancora è sottovalutato e non si sta apprezzando“, ha esordito Diddi.
Entriamo poi nel vivo del discorso. Per Reijnders sarà tutto diverso: perché c’è un altro allenatore e perché è arrivato dal mercato il giocatore giusto per supportarlo: “L’arrivo di Fofana, un equilibratore, lo aiuterà: gli permetterà di fare quello che fa con l’Olanda, cioè avere più libertà di manovra, unire centrocampo e attacco, inserirsi. Lo devi lasciar libero di inventare, di fare: vuole la palla, ma gli serviva un equilibrio tattico e quello arriva da Fofana. Lo vedremo in una nuova versione, cioè quello che si vede in Nazionale“. Non è quindi una questione di ruolo o di posizione: con giocatori come Reijnders non c’è bisogno di queste indicazioni.
La posizione la decide lui
Può giocare nei due (con Fofana), può giocare nei tre, può fare il trequartista: Reijnders può fare tutto perché “Lui è uno di quei giocatori che la posizione la trova: non c’è bisogno di metterlo da una parte precisa, riesce da solo a capire dove andare per ricevere palla perché troppo intelligente e con troppa qualità. Reijnders è sopra le righe e per questo la posizione la trova lui. Identificare un giocatore così per un ruolo non va bene. Deve essere libero di trovare la sua posizione. Non può fare ovviamente il mediano con Bennacer perché si preoccuperebbe troppo della fase difensiva e dell’equilibrio: sarebbe come una Ferrari che gira in città. Non sfrutti il motore“.
Certo che la posizione migliore per lui, probabilmente, è quello della mezzala, così sarebbe libero di svariare, di attaccare e di associarsi ai compagni, di partecipare alla costruzione o di occupare lo spazio che crede sia quello giusto. Per giocatori come lui non esistono compiti fissi: la cosa migliore da fare lo decide lui, a seconda delle situazioni. “Chi parla di ruolo deve percepire che questo è un giocatore che il ruolo non ce l’ha: se lo trova da solo. Ma deve essere sicuro e sostenuto dall’equilibrio di squadra. Così diventa strepitoso“, spiega ancora Diddi.
Con l’infortunio di Bennacer viene a mancare un’opzione di qualità a centrocampo per la prima costruzione. Ma le alternative, nel caso, non mancano: “Togliere Reijnders dalla costruzione può essere una variante: in un ipotetico centrocampo a tre, deciderebbe lui quando partecipare alla costruzione e quando no. Secondo me il Milan può costruire senza lui facendolo quindi giocare in una posizione diversa“.