Il peso del mercato estivo inchioda il Diavolo alle proprie responsabilità: aumentano i costi, ma i risultati al momento deludono
Ormai è cosa nota: il Milan ha predisposto l’avvio della stagione 2024-2025 con grandi ambizioni. Dopo una stagione conclusasi con un discreto secondo posto in campionato sotto la guida di Stefano Pioli, la dirigenza ha deciso di cambiare rotta affidando la panchina a Paulo Fonseca e investendo pesantemente sul mercato per potenziare la rosa. Tuttavia, nonostante le risorse economiche impiegate, l’avvio del nuovo campionato ha visto la squadra raccogliere solo due punti nelle prime tre partite, ben al di sotto delle aspettative.
Un Bilancio Appesantito: +20 Milioni per la Rosa. I numeri parlano chiaro: il costo complessivo della rosa rossonera è aumentato di circa 20 milioni di euro rispetto alla stagione 2023-2024, registrando un incremento del 12,9%. Questa crescita, legata sia agli stipendi dei nuovi acquisti sia alle spese di ammortamento, porta il peso a bilancio dei giocatori tesserati a circa 175,1 milioni di euro, rispetto ai 155,2 milioni della stagione precedente.
Il mercato estivo del Milan ha visto operazioni di rilievo, sia in entrata che in uscita. Quel che è apparso sin da subito chiaro è che l’incremento dei costi non è stato sufficientemente bilanciato dalle cessioni, generando un ulteriore appesantimento sul bilancio. Gli investimenti fatti dal club sono stati di circa 50 milioni di euro, ma le uscite hanno alleggerito il bilancio per soli 16 milioni, creando così un saldo negativo in termini di costi.
Sul fronte delle uscite, il Milan ha salutato ben 12 giocatori, tra cessioni definitive, prestiti e contratti scaduti. Tra i nomi di maggior peso troviamo Olivier Giroud, Simon Kjaer e paradossalmente Mattia Caldara, tutti in scadenza di contratto. Quest’ultimo, da tempo ai margini del progetto, tra stipendio e ammortamento pesava per oltre 9 milioni di euro sulle casse del club. Queste partenze hanno indubbiamente liberato risorse, ma non in misura tale da compensare l’aumento dei costi generato dai nuovi arrivi.
Tra le altre operazioni in uscita si contano le cessioni di Daniel Maldini al Monza e di Jan–Carlo Simic all’Anderlecht, trasferimenti che hanno avuto un impatto minore sul bilancio complessivo. A queste si aggiungono i risparmi ottenuti grazie ai giocatori ceduti in prestito, che hanno ridotto la voce relativa agli stipendi.
Nuovi acquisti: investimenti mirati e molto costosi
Il Milan ha lavorato incessantemente sul mercato in entrata, con l’acquisto a titolo definitivo di quattro giocatori chiave: i difensori Strahinja Pavlovic dal Salisburgo ed Emerson Royal dal Tottenham, il centrocampista Youssouf Fofana dal Monaco e l’attaccante Alvaro Morata dall’Atletico Madrid. A questi si aggiunge l’arrivo in prestito dell’attaccante della Roma Tammy Abraham.
Vi sono stati inoltre i ritorni di Ballo-Touré e Divock Origi dalle rispettive esperienze in prestito che hanno ulteriormente ‘aggravato’ la situazione. Entrambi i giocatori sono rimasti in rosa poiché il Milan non è riuscito a trovare una nuova immarcescibile sistemazione per loro durante la sessione estiva di mercato.
Per quanto riguarda gli stipendi, il giocatore più pagato è Rafael Leao, con un ingaggio netto di 5 milioni di euro. Tuttavia, l’acquisto di Morata rappresenta una voce particolarmente pesante sul bilancio. A differenza di altri giocatori, lo stipendio del centravanti spagnolo non beneficia degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita, che consente ai club italiani di ridurre i costi lordi relativi agli stipendi dei calciatori stranieri, rendendo quindi Morata il giocatore più costoso da mantenere nella rosa rossonera.
Nonostante gli ingenti investimenti e una rosa rinforzata per competere ai massimi livelli, l’inizio di stagione dei rossoneri è stato disastroso. Dopo tre partite di campionato, il Milan ha raccolto solo due punti, un bottino del tutto insufficiente per una squadra che aspirava a lottare per lo scudetto. Il rendimento della squadra sotto la guida di Paulo Fonseca è decisamente inferiore rispetto a quello della gestione precedente di Stefano Pioli.
Fonseca è ora chiamato a un rapido cambio di passo. La pressione sulla sua panchina cresce giorno dopo giorno, e le aspettative di tifosi e dirigenza non possono tollerare ulteriori passi falsi. Gli investimenti fatti in estate e l’aumento del costo della rosa non lasciano spazio a giustificazioni: il Milan deve tornare a competere per i vertici della classifica.
Nonostante l’aumento del costo della rosa, il Milan continua a godere di un’ottima salute finanziaria. Il bilancio del club, infatti, dovrebbe chiudersi in utile anche per l’anno 2023-2024, segno di una gestione economica solida e ben pianificata. Questo risultato è fondamentale per garantire la sostenibilità degli investimenti fatti e per permettere al club di continuare a crescere senza mettere a rischio la stabilità finanziaria.
L’incremento dei costi della rosa per la stagione 2024-2025 riflette chiaramente le ambizioni del Milan di tornare a competere per il titolo. Tuttavia, i risultati sul campo sono finora stati deludenti e molto al di sotto delle aspettative. Paulo Fonseca è ora chiamato a invertire la tendenza, e il tempo a disposizione per dimostrare ciò sta già cominciando ad esaurirsi.