Leao sempre nel mirino: sì alle critiche, no all’accanimento

Rafa Leao continua ad essere nel mirino della critica, in maniera certamente esagerata. Stop all’accanimento contro il portoghese

Sì, siamo ancora qua… Proprio così, siamo ancora qui a scrivere di Rafa Leao. A quanto pare lo sport più amato dai pallonari è ancora quello di criticare Rafa Leao. Parlare dell’attaccante portoghese non è, dunque, passato di moda nonostante non ci sia davvero nulla di nuovo, nel bene e nel male.

Milan, critiche Leao
Rafa Leao – MilanLive.it

Leao è sempre lo stesso, indolente, spesso scazzato, ma capace di tirar fuori colpi da campione, che risultano decisivi. Leao stavolta è finito nel mirino della critica perché ha deciso di non condividere il cooling break con il resto dei compagni, preferendo sorseggiare dell’acqua con Theo Hernandez, restando sulla propria zona di campo. “Sacrilegio! Ha mancato di rispetto ai compagni e al suo allenatore! E’ un atto contro il mister che lo ha lasciato in panchina! Va punito, va appeso al muro e magari lapidato!”.

Tutti contro Leao

Gli haters di Rafa Leao così non hanno perso tempo ad attaccarlo dopo la nuova bravata. Sì perché per me non è altro che questo. E’ vero, ha mancato di rispetto a Fonseca, ma una tirata di orecchie può bastare.
E’ possibile anche che sia stata premeditata (non posso escluderlo), ma Leao stavolta è stato davvero bravo perché con Theo Hernandez prima di scendere in campo avrà sicuramente immaginato che Fonseca li avrebbe fatti entrare prima del cooling break e che insieme avrebbero architettato uno dei gol più belli della terza giornata, segnato addirittura dopo circa un minuto, così da essere legittimati a fare una dimostranza del genere. Solo una mente raffinata può pensare a tutto questo e Leao d’altronde lo è.

Leao, il peccatore

Le spiegazioni di Theo Hernandez a fine partita chiaramente non sono bastate. Il Milan non li ha puniti, lasciando il beneficio del dubbio, e perdonando i suoi ragazzi. Non lo ha fatto il mondo del web e soprattutto i critici, quelli che non vedono l’ora di attaccare Rafa Leao. D’altronde lo hanno sempre fatto, anche quando il portoghese ha segnato un gol o fornito un assist per i compagni (quasi sempre, visti i numeri di Leao, che qualcuno ignora volutamente). “Leao deve fare di più”, “Leao sta sprecando il suo talento”, “Leao non può prendersi delle pause durante la partita”, “Leao così rischia di diventare il nuovo Balotelli”.

Milan, critiche Leao
Leao (LaPresse) – MilanLive.it

I commenti contro il miglior esterno d’attacco della Serie A sono sempre stati tanti. Stavolta dopo il cooling break della discordia, i moralizzatori ci sono andati giù pesante. Dall’alto della loro integrità morale, dall’alto di chi ha sempre dato l’esempio in campo e fuori, dall’alto di chi sui social ha sempre mantenuto aplomb ed educazione. “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”, un Uomo saggio disse più di 2000 anni fa. Contro Leao così sono piovuti massi enormi perché la critica non basta, bisogna metterci il carico. Bisogna accanirsi contro il portoghese.

Un solo obiettivo da parte della critica

Ma la domanda a questo punto sorge spontanea, Per il bene di chi? Di certo non di Rafa Leao e nemmeno del Milan. Chi si accanisce contro Leao evidentemente lo vorrebbe lontano dal club rossonero e un addio al Diavolo dell’esterno sinistro più forte della Serie A (i numeri non li scrivo volutamente, perché ormai li conoscono tutti, ma vengono ignorati perché fa comodo così) e tra tre migliori al mondo, farebbe piacere a tutti, ma non di certo ai rossoneri, che non lo potrebbero mai sostituire con un giocatore all’altezza. Di sicuro non trovi un altro migliore di Leao a 20-25 milioni e nemmeno per il doppio.

Milan, critiche Leao
Rafael Leao (LaPresse) – MilanLive.it

Forse (io in realtà ne sono certo) non sarà mai a livello di Vinicius, come il Milan rischia di non essere mai più a quello del Real Madrid. I tempi sono cambiati, ma tra il brasiliano e il portoghese non vedo molti altri calciatori. Magari qualcuno riuscirà a tirar fuori, due o tre nomi che possono inserirsi tra i due, ma di certo non di più.

Rafa Leao è questo, con i suoi pregi e con i suoi difetti, con le sue giocate da campione, che valgono da sole il prezzo del biglietto, con i suoi tiri sbilenchi e con le sue pause all’interno del match (sempre meno). Leao è spesso svogliato e molto probabilmente (ne sono quasi certo) non crescerà mai. Io me ne sono fatto una ragione e mi va bene così, considerando anche il Milan di oggi. Per questo me lo tengo strettissimo.

Ma permetettemi un’ultima considerazione. Se avessi un figlio e vedessi le partite con lui, faticherei maggiormente a spiegare perché un calciatore dopo un gol, nemmeno suo, ma di un compagno di squadra, decida di scagliarsi con rabbia contro una vetrata. Faticherei a spiegargli perché si possano avere gli occhi così pieni di rabbia. Avrei paura e non trovo nessuna spiegazione. A mio figlio forse direi che questo non è calcio perché il calcio è gioia, è sorrisi, il calcio è certamente un po’ più Rafa Leao.

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